Zio Ho
Ho Chi Minh, “il portatore di luce” è solo una delle cinquanta identità che Nguyen Tat Thanh (1890-1969) ha usato durante la sua lunga carriera di politico e rivoluzionario. Fondatore del Partito Comunista Vietnamita e Presidente della Repubblica Popolare del Vietnam dal 1946 alla sua morte, Nguyen nacque in una umile famiglia di insegnati nel distretto di Huè.
La storia della sua vita è una sorta di leggenda: nel 1911 si arruola come cuoco in una nave francese e salpa alla volta del Nord America, dell’Africa e dell’Europa. Qui decide di fermarsi e in mezzo a decine di lavori “da precario” forma la sua coscienza politica. Si stabilisce definitivamente a Parigi, dove, con il nome di Nguyen Ai Quoc (Nguyen il Patriota) inizia a promuovere l’indipendenza dell’Indocina scrivendo articoli e pamphlet in diverse lingue tra cui inglese, francese, tedesco e mandarino. Durante la conferenza di Versailles del 1919 (al termine del primo conflitto mondiale) cerca di farsi portavoce per un piano di indipendenza del Vietnam con il presidente americano Woodrow Wilson.
Nel 1920 è tra i fondatori del Partito Comunista Francese, nel 1923 viene chiamato a Mosca per lavorare all’Internazionale Comunista e da lì a Guangzhou (Canton) dove fonderà il Partito Comunista Vietnamita. Agli inizi degli anni trenta verrà imprigionato dai francesi su ordine degli inglesi e dopo il suo rilascio viaggerà ancora tra Russia e Cina aiutando il Comintern e il neonato Partito Comunista Cinese di Mao. Nel 1941 torna in Vietnam per la prima volta in 30 anni e lì fonderà il Viet Minh, il cui scopo era la liberazione del Vietnam dal dominio francese e dall’occupazione giapponese, conseguita dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale. Nel 1942 viene arrestato dai Nazionalisti Cinesi di Chang Kai Shek e rilasciato un anno dopo. Mentre il Giappone sta per arrendersi nel 1945, Ho con i suoi uomini ha conquistato ormai larga parte del Vietnam liberandolo da oltre due secoli di colonialismo francese e dalla feroce occupazione giapponese.
Con la fine della guerra e il contrattacco francese Ho Chi Minh si ritira ad Hanoi conducendo da quel momento otto anni di guerriglia spietata contro i francesi; il suo capolavoro, insieme all’inseparabile Generale Giap, sarà però la battaglia di Dien Bien Phu dove le truppe francesi verranno sconfitte. Ormai Ho Chi Minh è una leggenda e il Viet Minh controlla tutto il nord del paese; purtroppo lo Zio Ho (come lo chiamavano i giovani compagni) non riuscirà a vedere il sogno di una vita realizzato e morirà nel 1969 mentre infuria la guerra tra Nord e Sud del paese.