YouTube, Cannabis e Covid19: censura, ricorso, vittoria!
“Il nostro team ha esaminato i tuoi contenuti e purtroppo riteniamo che violino le nostre norme sulla disinformazione in ambito medico. Abbiamo rimosso i seguenti contenuti da YouTube”: un messaggio che chi produce contenuti sul sito sa che viene recapitato sempre più spesso. A noi è capitato per un video in cui raccontavamo di uno studio scientifico recente, secondo il quale i cannabinoidi acidi potrebbero bloccare l’infezione data dal Covid-19.
Di studi di questo tipo, in vitro o in vivo, che raccontano i potenziali benefici della cannabis nel trattamento del Covid-19, ne sono stati pubblicati tanti negli ultimi 2 due anni, e noi ne abbiamo sempre parlato. Quest’ultimo, poi, è stato riportato a livello internazionale e da diverse testate anche in Italia.
E quindi abbiamo semplicemente fatto ricorso, facendo notare a YouTube che i contenuti non mettono in discussione in alcun modo le linee dell’OMS e soprattutto si rifanno a uno studio scientifico della Oregon State University, puntualizzando che sulla piattaforma sono presenti video di altri canali che trattano la stessa notizia e non hanno subito alcuna rimozione. A quel punto, ne siamo rimasti stupiti anche noi, il ricorso è stato accettato e il video ripristinato.
YouTube censura la cannabis, il precedente
Non è la prima volta che abbiamo problemi con la piattaforma: nell’aprile scorso eravamo stati “ammoniti” per un link sulla cannabis light.
Quello che ci stupisce, non è tanto l’atteggiamento autoritario della piattaforma video che, essendo privata, spesso risponde a logiche che agli utenti non vengono nemmeno spiegate e si riserva di eliminare ciò che non ritiene opportuno, quanto l’atteggiamento nei confronti della cannabis di una piattaforma che ha sede in Usa, dove la cannabis è sempre più un realtà e sembra che questo 2022 possa portare addirittura la legalizzazione dal punto di vista federale.