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XX Anniversario: i Wu Tang Clan incantano l'Italia a Milano

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Sono all’Ippodromo di Milano per un live organizzato da Propapromoz a cui ho sognato sempre di assistere, e questo sogno, ora, è diventato realtà. Ho sempre sognato di vedere un giorno il Wu Tang Clan al completo, e anche se in fondo il sogno non si è realizzato del tutto (e più avanti vi spiegherò il motivo di questa affermazione), mi posso certamente ritenere soddisfatto perché si tratta di un live a cui non potevo assolutamente mancare: il XX anniversario dei Wu Tang Clan, un team di New York di leggende dell’Hip Hop mondiale, dalla pubblicazione del loro primo album “Enter the Wu-Tang (36 Chambers)”.

 

L’atmosfera sembra essere quella giusta, Milano e l’Italia sembrano aver risposto all’evento e ci pensa subito il “nostro” Noyz Narcos a riscaldare il pubblico con l’apporto di Aban, Chicoria e Gast, passando in rassegna i brani del suo repertorio, mentre il pubblico continua ad affluire al concerto. Noyz ha concluso il suo showcase, il posto si è riempito, tramonta il sole, le luci sono tutte puntate sul palco.

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Sembrerebbe che le “Killah Beez” non escano più fuori e che abbiano lasciato la scena a delle zanzare assassine fastidiosissime, ma alla fine l’attesa snervante viene ripagata: entrano i Wu, parte la prima traccia e si capisce subito che sarà un concerto memorabile. Molte volte mi era capitato di vedere qualcuno degli “shaolin”: Method Man, Masta Killah, Raekwon, Gza, ma mai avevo avuto l’onore di vederli tutti insieme. Sono carico e sembro davvero un fan di quelli scalmanati presente al concerto di una popstar (ma non lo sono!) urlo, sono gasato, comincio a passare in rassegna con i miei amici i componenti del Clan: “Ecco Meth, Ghostface, Rae, Masta, Deck, Gza, U-God, c’è anche Cappa, ma “aspetta un attimo – penso – manca qualcuno, manca Rza!”. Il giorno dopo si dirà che fosse in albergo colpito da un malore, niente di grave comunque, dicono…

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Quasi subito, peró, la potenza di Ghostface Killah che interpreta “Ghost Deini”, fa dimenticare l’assenza del boss del Clan, producer e ormai anche attore e regista. Ghostface, uno dei più in forma del Clan sfodera fotta e flow incredibili: una vera potenza. Il Clan comincia a bombardarci con i successi con cui ha fatto la storia dell’Hip Hop degli anni ’90, dai singoli tratti dagli album del gruppo ai singoli tratti dai loro lavori solisti: si passa da “Reunited” ad “Ain’t not ta Fuck Wit”, da “Triumph” a “Gravel Pit”, da C.R.E.A.M. ad “Uncarcerated Scarfaces” da “M.E.T.H.O.D. Man” a “Ice Cream”. Pelle d’oca, brividi ( anche adesso mentre scrivo) e pubblico letteralmente in prevedibile e meritatissimo delirio. Emozioni e sensazioni indescrivibili.

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“Milano, tutto a posto?” grida il carismatico Method Man in italiano, il solito ballerino, con il suo flow musicale e coinvolgente, le sue rime che sembrano rimbalzare sul beat, uno straordinario spettacolo, un’eterna garanzia. Stupenda l’esibizione del dj che, dopo una splendida performance  in cui usa anche i piedi, stoppa la musica e giunge il momento immancabile del tributo all’altra grande assenza di stasera: l’intramontabile Ol’Dirty Bastard, scomparso nel 2004. Comincia a piovere magicamente, come se lo stesso ODB stesse piangendo per non potersi esibire con il suo gruppo e con quello stupendo pubblico di fans che hanno risposto con grande entusiasmo a questa tappa europea dei loro beniamini. La pioggia si mescola alle lacrime dei più sensibili e dei fans più accaniti, mentre il dj suona “Shimmy Shimmy Ya”, “Got Your Money”. Per fortuna il tempo ha tenuto fino alla fine dello show, dopo cui si è scatenato un gran temporale. Sarebbe stato un gran peccato rovinarsi un concerto così emozionante, che, senza alcun ombra di dubbio, resterà impresso nei ricordi e nel cuore di quei fortunati che potranno dire con grande orgoglio di esserci stati.

Ettore “Dalai”
Fotografie di  Elena Signorello



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