Sotto processo per aver coltivato cannabis per curarsi: “Sono già incarcerato in un corpo, ma dove vado più?”
“Sono già incarcerato dentro un corpo, ma dove vado più?”. Walter, in questa video intervista con Dolce Vita, sdrammatizza la situazione, che però è più seria che mai.
Si trova infatti sotto processo per coltivazione di sostanze stupefacenti in concorso, e rischia fino a 6 anni di carcere. Nel frattempo, grazie alle campagne di Meglio legale, è partita una grande mobilitazione civile. Prima con il video-appello al Presidente Mattarella, poi con la disobbedienza civile di Riccardo Magi che gli ha consegnato la cannabis che aveva coltivato in occasione di “Iocoltivo”, prima di andare ad autodenunciarsi Inn questura, e poi con una staffetta di digiuni da parte di diverse realtà antiproibizioniste. Tutto questo non è bastato ad evitargli il processo, ma ha portato ad una nuova battaglia.
In questi giorni, in Commissione giustizia, si discute della modifica del testo unico sugli stupefacenti. Da una parte la proposta della Lega che vorrebbe l’arresto immediato in caso di flagranza e l’aumento delle pene, dall’altra la proposta a prima di firma di Riccardo Magi, sostenuta dai membri di ben 5 partiti in Commissione (PD, Italia Viva, M5S, Più Europa/Radicali, Facciamo Eco) che vorrebbe la legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis, che potrebbero avere la maggioranza in Commissione per fare approvare la legge, per i pazienti, ma per i consumatori più in generale, togliendo una bella fetta di mercato alle mafie.
“Nel mio cuore e nella mia coscienza, ho agito nel giusto”, racconta Walter riguardo alla cannabis che aveva coltivato per curarsi sottolineando che: “Per fortuna ce l’abbiamo fatta ad aprire un canale, e voi venitemi dietro!”. Il riferimento è all’appello per la legge sull’autoproduzione, che è possibile firmare dal sito www.iocoltivo.eu.
Noi stiamo con Walter, e voi?