Vivere senza supermercato? A Bologna il primo emporio autogestito
E’ attesa per i primi mesi dell’anno la nascita di Camilla, il primo supermercato in Italia autogestito direttamente dai soci.
Proposto da Alchemilla GAS e CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare il progetto si basa sul volontariato dei soci della cooperativa. Essi avranno l’onere di prestare tre ore al mese di volontariato all’interno del punto vendita e l’onore di esserne gli effettivi proprietari, valutare le collaborazioni e attuare le scelte intraprese.
Abbassando il costo del personale e preferendo un contatto diretto con i produttori, selezionando aziende a filiera corta e biologiche, prediligendo lo sfuso di qualità, Camilla riuscirà ad offrire buon cibo a minor prezzo, avvicinando anche al consumo critico. I prodotti spaziano dall’alimentare alla cosmesi, passando per i detergenti e l’elemento che li accomuna è la ricerca del rispetto della natura in ogni fase di produzione, dando spazio al lavoro del contadino piuttosto che quello a filiera industriale.
L’emporio autogestito non è un’idea nuova: il primo fu fondato a New York nel 1973, il Food Coop di Park Slope che oggi conta più di 16mila soci. Anche in Europa sono presenti realtà simili, una trentina a Parigi città e nelle dirette vicinanze, oltre al Bees Coop di Bruxelles. Dal 2018 sarà presente anche in Italia, col primo e, crediamo, non l’ultimo.
L’esperienza insegna che il progetto è attuabile e ha le potenzialità per crescere e maturare nel tempo, grazie all’apporto di nuovi soci e quindi nuova forza lavoro. Tutto sta nel mettersi in gioco, attuare quello che pareva impossibile e condividere i passi intrapresi.