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Vivere di video YouTube: molti ci provano, pochissimi ci riescono

Vivere di video YouTube: molti ci provano, pochissimi ci riescono

Sono in molti a pensare che una carriera da youtuber sia il percorso ideale: fare video sulle proprie passioni con prospettive potenzialmente milionarie è per molti un sogno, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Un’indagine commissionata dalla società di marketing Reboot ha raccolto i dati di 44 paesi diversi, calcolando il numero di visualizzazioni necessarie per guadagnare l’equivalente di uno stipendio medio annuo netto negli stati presi in considerazione, visualizzazioni che, però, solo una piccola parte di videomaker di fatto ottiene. L’indagine apre un’interessante finestra su una carriera spesso ambita dai più giovani, ma avere successo su una piattaforma dove ogni minuto vengono caricate circa 500 ore di video e che conta oltre 37 milioni di canali è un’impresa tutt’altro che semplice.

Tra gli stati presi in esame dall’indagine è presente anche l’Italia, dove, per raggiungere l’equivalente di uno stipendio medio netto annuale, pari a poco più di 20.000 euro, uno youtuber ha bisogno di 5,907,430 visualizzazioni all’anno, numero che viene raggiunto soltanto da un numero ristretto di eletti. Secondo alcune stime, sarebbero oggi attivi circa 22,600 canali in lingua italiana, e tra questi troviamo vere e proprie celebrità del mondo dell’internet del Bel Paese, come Favij, Ipantellas, St3pny e i Me contro Te, che con i rispettivi canali generano decine di migliaia di euro ogni mese, senza contare i guadagni al di fuori di YouTube, ma ben pochi possono in realtà effettivamente vivere dei video pubblicati sulla piattaforma.

La situazione diventa sempre più dura con l’aumentare del reddito medio pro capite. In Liechtenstein, dove il reddito medio annuale netto è pari a circa 59,000 euro, uno youtuber ha bisogno di quasi 17 milioni di views per poter guadagnare una cifra simile. In Svizzera le visualizzazioni richieste sono invece 14 milioni, mentre Lussemburgo e Danimarca richiedono circa 12 milioni di views, numeri impressionanti se si considera l’enorme quantità di canali che popolano il sito. Nel fondo della lista stilata da Reboot sono invece presenti diversi paesi dell’Est Europa, tra cui Bielorussia, Moldova e Ucraina, che richiedono circa 1 milione di visualizzazioni all’anno per raggiungere l’equivalente di uno stipendio medio annuo netto.

Ma come si guadagna su YouTube? Per poter ottenere un ricavo dai propri video è necessario monetizzarli attraverso le pubblicità all’inizio e, spesso, a metà e fine del video. Il guadagno di un canale sarà tanto più alto quante saranno le visualizzazioni dei suoi video, visualizzazioni che andranno anche agli spot pubblicitari affiliate ai contenuti del canale. La monetizzazione dei video YouTube, che paga una cifra compresa tra gli 0,001 e 0,0015 euro a visualizzazione, è oggi consentita però solo a quei creatori che abbiano superato i mille iscritti, che abbiano più di 4000 ore di visualizzazioni pubbliche valide negli ultimi 12 mesi e che facciano parte del Programma Partner di Youtube, programma che conta un numero crescente di iscritti, che, secondo Susan Wojcicki, CEO del sito, sarebbe addirittura raddoppiato nel 2020.

Vivere di video YouTube: molti ci provano, pochissimi ci riescono
Alcuni dei volti degli youtuber più seguiti d’Italia


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