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Vita post-pandemia: vi piacerebbe andare a vivere in un ecovillaggio?

Se la risposta è sì, allora è appena uscito il libro che fa per voi con tutto ciò che c’è da sapere sulla vita comunitaria

Mani di persone appoggiate ad un tronco d'albero

Se proprio dobbiamo trovare un aspetto positivo della pandemia che ha caratterizzato gli ultimi due anni della nostra esistenza si tratta forse del fatto che per la prima volta è emersa a livello globale l’impellente necessità di pensare nuovi modelli di vita.

E non mi riferisco solo al modo di alimentarci, di vestirci, di lavorare, di relazionarci fra noi, ma anche al modo di abitare. Semplicemente, di “stare”. In questo senso un’ipotesi tanto concreta quanto suggestiva arriva da un gruppo di persone coordinate da due ragazzi che – proprio nelle settimane in cui il mondo era chiuso fra le mura di casa – hanno messo nero su bianco un percorso di cambiamento partecipato e condiviso.

È cominciato tutto con un giro degli ecovillaggi d’Italia, partito il 15 luglio del 2020 e concretizzatosi in un nucleo di persone che hanno poi dato vita a dei veri e propri laboratori di comunità in presenza o a distanza. Insieme al gruppo che ha vissuto negli ecovillaggi italiani per tutta l’estate, Jacopo Tabanelli e Lorenzo Olivieri – promotori dell’iniziativa – hanno scritto un manifesto con dieci principi che sono le linee guida di questo cammino che stiamo vivendo insieme.

Copertina del libro "Vivi gli ecovillaggi d'Italia" di Lorenzo Olivieri e Jacopo TabanelliA cavallo fra il 2020 e il 2021 questo percorso ha fatto rotta verso l’Umbria, per la precisione verso l’Ashram di casa Sangam a Gubbio. A partire dai primi giorni di novembre 2020 e fino al 15 gennaio 2021, un gruppo di circa 15 persone, dopo essersi candidate ed essere state selezionate dai fondatori, in linea con i valori del manifesto dei laboratori di comunità, ha deciso intenzionalmente di vivere insieme in un esperimento di temporary co-housing finalizzato all’approfondimento delle dinamiche che apportano un beneficio all’essere umano attraverso la condivisione dei talenti, la gestione orizzontale dei compiti e altre modalità di vita comunitaria.

Questa esperienza, arricchita dei feedback raccolti dalla prima edizione, si è ripetuta in occasione dell’ultimo capodanno e di recente si è replicata nuovamente in una prova generale che ha l’obiettivo di portare, entro il 2024, alla creazione di un progetto di un centro retreat ed ecovillaggio italiano ed estero.

Le attività svolte, i valori, gli obiettivi, gli strumenti operativi di questo ambizioso e articolato progetto sono tutti raccolti in una guida recentemente pubblicata dal titolo “Vivi gli Ecovillaggi d’Italia: Il Libro con Esperienze & Soluzioni dalla Vita Comunitaria”. Curato da Jacopo e Lorenzo, il libro è una narrazione corale costituita da voci diverse, tra viaggiatori, pionieri e i massimi esperti italiani, che rispecchiano la varietà e la bellezza di questo mondo, percorrendone la storia, le buone pratiche, le sfide e gli insegnamenti della vita comunitaria.

Come scrive Carlo Taglia, viaggiatore e fondatore dell’ecovillaggio Meraki, «nell’era di una pandemia globale che ha portato il mondo a fermarsi per prendere ancora più consapevolezza su dove ci stava portando la vita frenetica di tutti i giorni, si fanno sempre più strada gli ecovillaggi».

«Questi ultimi due anni sono stati per molti un’opportunità per riflettere sul consumo sfrenato delle risorse della Terra e sull’ingente crisi economica in cui siamo entrati», conclude Carlo. «Chi coglie tale possibilità comprende come il modello di vita della società attuale non sia sostenibile. Sempre più persone prendono coscienza di dover agire al più presto per lasciare un mondo più vivibile alle future generazioni.»

A cura di Francesco Bevilacqua
Sono bolognese, giornalista, collaboro con Italia Che Cambia sin dalla nascita del progetto, di cui oggi sono caporedattore. Mi interesso di tutto ciò che riguarda il cambiamento, con particolare predilezione per nuovi modelli economici, educativi e sociali



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