Vip con le mascherine prima di tutti? Si fa presto a diventare complottisti
Guardate questa foto. Sono Fedez e Chiara Ferragni alla sfilata milanese di Fendi. Solo uno dei due indossa la mascherina, ma l’influencer non è in difetto. La foto infatti risale allo scorso settembre quando ancora il Covid-19 non era entrato nelle nostre vite e indossare le mascherine non era per noi un’abitudine. “Vanity Fair” l’ha pubblicata sul suo sito il 20 settembre all’interno di una gallery intitolata “Fedez e lo strano trend delle mascherine sul viso”. Già, strano.
Perché il rapper ne porta una in data non sospetta? Una domanda spontanea per cui ciascuno è autorizzato a formulare una risposta. Nella sua testa, con gli amici, sui social. La più frequente? Quindi Fedez – e chissà quanti come lui – già sapeva del virus. Un input perfetto per scatenare teorie complottiste di ogni ordine e grado con un pubblico mai tanto ricettivo pronto a fare da cassa di risonanza.

Sì, perché scottati come siamo dall’esperienza di una pandemia di cui continuiamo a contare le vittime e di cui sappiamo ancora troppo poco e dopo che la scienza, nell’urgenza di fornire risposte, si è contraddetta più volte in maniera grossolana, gettando discredito su se stessa, siamo tutti più inclini alla dietrologia, quantomeno più sospettosi. In queste condizioni a far scoppiare il caso, rendendolo virale, ci vuole un attimo. Più facile di accendere un pagliaio con un fiammifero.
Decisamente più tempo e più impegno ci vogliono per fare ricerche, approfondire, trovare conferme o smentite al nostro pensiero.
Navigando in Rete, confrontando alcune fonti, scopriamo che già nel 2018, sulle passerelle di Londra, Milano e Parigi, alcuni brand sfoggiavano maschere facciali di ogni tipo tanto da far parlare di “trend”.
Andando a fondo impariamo che gli stilisti non si sono inventati nulla, hanno solo “vestito” modelle e modelli con ciò che già circolava per le strade.
In Asia le mascherine chirurgiche sono utilizzate da anni come ausili sanitari contro l’inquinamento e le malattie, dominando dapprima le strade durante la SARS e l’epidemia di influenza aviaria e diventando poi una necessità quotidiana davanti al peggioramento della qualità dell’aria nelle città densamente popolate.
A un certo punto poi le star del pop così come gli assidui frequentatori di zone alternative e di tendenza hanno iniziato ad indossarle in ambienti esclusivi, principalmente come soluzioni estetiche per accentuare le caratteristiche e la forma del viso o in taluni casi per nascondere imperfezioni temporanee e interventi di chirurgia plastica ancora in via di assestamento.
Tuttavia a far diventare le mascherine mainstream molto prima del Covid-19 ci hanno pensato le grandi star internazionali come Asap Rocky che hanno utilizzato questo accessorio ora per focalizzare l’attenzione pubblica sulla loro arte ora per aggiungere un po’ di fascino e mistero al loro personaggio. In Italia un esempio in tal senso è Myss Keta.
Quindi Fedez, da cui siamo partiti, a settembre non era a conoscenza di quanto sarebbe accaduto di lì a qualche mese. Ha indossato la mascherina come hanno fatto tanti altri suoi colleghi prima: un elemento strano buono a attirare su di sé l’obiettivo dei fotografi.
Ora che abbiamo ben chiaro che le maschere per il viso nonché le mascherine vengono utilizzate già da molti anni e per diversi scopi, possiamo concludere la nostra ricerca, abbandonare tesi suggestive e ricordarci che in tranelli del genere possiamo cadere di continuo. Interrogarci è positivo e in fondo l’immaginario del complotto nella sua accezione migliore è il tentativo di cercare di spiegare una realtà che, per un motivo o per un altro, spesso ci sfugge. Ma le conclusioni affrettate, spesso dettate dalla pancia, possono essere sbagliate. Quindi prima di interpretare ogni evento come un complotto o parte di un complotto e contribuire a gonfiare una bolla, magari facciamoci un giro su Google.
