Vincere il proibizionismo con la ricerca scientifica: la ricetta del Colorado
Il Dipartimento della sanità pubblica e dell’ambiente del Colorado ha assegnato 2,35 milioni di dollari per finanziare sette ricerche scientifiche sull’utilizzo della marijuana. Erano state presentate 58 domande alla commissione la quale ha provveduto a selezionarne 16 e successivamente a sceglierne 7.
Queste sovvenzioni vanno a sommarsi ai 9 milioni di dollari già finanziati ad inizio dell’anno scorso dall’Assemblea Generale specifici sulla ricerca medica sulla marijuana. La necessità di approfondire le conoscenze non solo sulle applicazioni della cannabis, ma come questa influisce sulla comunità, come si modificano i modelli di utilizzo e su chi ne fa uso, nasce dal comitato consultivo per la salute pubblica della marijuana istituito a seguito della legalizzazione in Colorado del 2012.
I progetti approvati spaziano dagli effetti della cannabis sulla guida, alla durata della concentrazione nel latte materno, passando per gli effetti cardiovascolari sui soggetti a rischio, lo studio dell’utilizzo della marijuana negli anziani e l’analisi dei dati pre e post legalizzazione per uso ricreativo. Sono stati assegnati due tipi di sovvenzioni: le pilota riceveranno fino a 100.000 dollari l’anno per un massimo di due anni mentre quelle di ricerca completa fino a 300.000 dollari l’anno dilazionati per un massimo di tre anni.
La verità è che si sa poco della marijuana, sulle potenziali conseguenze della salute pubblica e della sicurezza del prodotto al dettaglio. Lo scopo quindi è quello di conoscere continuando a colmare le lacune create dal proibizionismo; conoscere per informare in modo consapevole gli utenti e i possibili tali. Questo è il compito ingrato, perché andare controcorrente ed essere tra i primi a farlo è faticoso, e allo stesso tempo lodevole degli hemp state, che come pionieri si lanciano nella ricerca, forti di metodi scientifici accurati e curiosi delle potenzialità che questa pianta offre.