Vietnam: dalla guerra al turismo
Stato: Vietnam
Capitale: Hanoi
Clima: Monsonico – Tropicale/Umido
Specialità gastronomiche: principalmente zuppe e carni grigliate dai nomi impronunciabili, molto riso e pesce sulla costa, famosi il Pho, il Chao-Chao e il Com Tam
La repubblica Socialista del Vietnam, questo il nome ufficiale, è uno dei paesi più famosi del sud est asiatico. Insieme alla Thailandia, storica meta di turisti, il Vietnam è diventato nell’ultimo decennio una meta molto ambita dai viaggiatori occidentali, sia per le bellezze naturalistiche che per l’aria selvaggia e avventurosa che caratterizza i viaggi in questo paese. Fondamentalmente agricolo il Vietnam ha conosciuto una certa industrializzazione solo negli ultimi venti anni il che ha preservato molto del suo patrimonio paesaggistico e naturale. Sconvolto dalla famosa Guerra del Vietnam, di cui si trovano numerosissimi film e documentari, il paese è di fatto un misto tra socialismo di stato e impresa privata, ricalcando un po’ il modello della vicina Cina. Essendo il Vietnam un paese che si estende longitudinalmente è tradizione visitarlo da Nord verso Sud, ma nulla vieta di fare il contrario o di visitare solo alcune aree, per comodità qui troverete un itinerario che parte da Hanoi e arriva a Ho Chi Minh City.
Hanoi è la capitale politica e culturale del paese: città di oltre tre milioni di abitanti si affaccia sul Fiume Rosso (così chiamato per via del colore delle sue acque). Le più antiche tracce di presenza umana risalirebbero al 3000 a.C. e nel corso dei secoli è stata capitale di diversi imperi che si sono succeduti nella zona. Bisogna sapere che per quasi tutta la sua storia il Vietnam è stato un paese vassallo o sotto l’influenza delle potentissime dinastie dell’impero cinese e quindi la sua storia si mescola in continuazione con quella dell’ingombrante vicino. Ancora oggi esiste un legame di amore e odio nei confronti della Cina che con le sue aspirazioni geopolitiche mira a riportare il Vietnam nuovamente nel suo alveo. Ad ogni modo fino alla fine dell’Ottocento la storia della città vede un susseguirsi di regni e imperatori fino a che non venne conquistata dai francesi che trasformarono il Vietnam in una colonia. È solo con la fine della seconda guerra mondiale che le istanze portate avanti dai movimenti indipendentisti prendono forma e si raggruppano sotto il così detto Viet Minh, dichiaratamente comunista e comandato da Ho Chi Minh e dal mitico generale Giap.
Nel 1954 Hanoi diventa quindi la capitale della nuova Repubblica Popolare vietnamita che di fatto controllava il nord del Paese mentre il sud rimaneva sotto il controllo dei francesi. Con i suoi boulevard e i numerosi laghi è una città pittoresca dal sapore coloniale. Da non farsi mancare assolutamente un giro nel quartiere vecchio dove ci si può immergere in quella che poteva essere la città dei tempi passati. Una menzione speciale merita il Tempio delle Letteratura, un luogo di pace e tranquillità in mezzo al caos della città e infine merita assolutamente una visita il mausoleo di Ho Chi Minh, dove troverete un sacco di chincaglieria da rivoluzionario anticolonialista. Se poi vi interessasse approfondire un po’ la storia e le tradizioni del Paese si può pensare anche di visitare il Museo di Etnologia e il Museo della Rivoluzione, la storia secondo i vincitori, i Charlie.
Lasciata Hanoi si inizia il lungo viaggio verso sud; prima tappa obbligata: Ninh Binh, splendida cittadina sul delta del Fiume Rosso è uno dei luoghi più visitati del Vietnam. Arrivati qui vi sembrerà di essere in una cartolina, o su un set cinematografico. Panettoni di roccia calcarea spuntano nella placida laguna avvolta dalla nebbia. Qui si affaccia la cattedrale di Phat Diem, una specie di castello ninja, ma più figo. Lungo i canali del Tam Coc si affacciano placidi villaggi di pescatori che con i loro giunchi sembrano non essere al corrente dello scorrere della storia, ma fate attenzione, tra questi anziani nonnetti si potrebbero nascondere alcuni tra i più feroci guerriglieri. Con un po’ di tempo potreste anche visitare il parco Nazionale dei Gibboni: attenzione a non offrire vivande ai simpatici primati o vi ritroverete un gibbone che vi seguirà per tutto il viaggio. Da qui con un comodo – si fa per dire – autobus vi conviene proseguire verso Hue, capitale di uno dei vari regni del medioevo vietnamita. Fermatevi un paio di giorni per visitare il complesso dei monumenti della città che è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco, tra cui la Città Imperiale e la pagoda di Thien Mu. Da qui partono numerose escursioni organizzate (non avventuratevi da soli) per vedere alcuni dei sistemi di fortificazione che i Viet Cong usarono durante la Guerra del Vietnam.
A poca distanza, comunque a qualche ora di autobus, c’è Da Nang, una delle più importanti città del Paese dopo Hanoi e Ho Chi Minh City. Abitata da un milione di persone recentemente Da Nang è diventata molto popolare per i turisti che qui trovano delle soluzioni ricettive per tutte le tasche e dove si è sviluppato un certo tipo di turismo più classico: nei dintorni della città si trovano infatti numerose spiagge dove sono sorti resort e campeggi di bungalow e dove si pratica surf e kitesurf. Da qui inoltre si può partire per visitare l’incredibile città di Hoi An, un’antica città magnificamente preservata che ospita ancora più di centomila abitanti che vivono in palazzi che furono costruiti tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, una sorta di museo vivente di come doveva essere il periodo feudale.
Da Nang è anche il punto di accesso alle Montagne di Marmo, una magnifica catena montuosa ricoperta dalla giungla che affonda nello splendore del Mare della Cina del Sud. Potete organizzare qualche giorno di trekking per scoprire alcune tra le baie più suggestive del sud est asiatico. Una volta superata la parte centrale si prosegue verso sud alla volta di Quy Nhon, altra cittadina marina dove potersi rilassare tra villaggi di pescatori ed escursioni in barca, la città è famosa per i suoi piatti di pesce (zuppe) e per il Chao Tom, una specie di sformato di gamberi.
Più a sud vi aspetta Na Trang, altro grosso hub turistico del Vietnam. Anche qui potete trovare spiagge bianche, acque cristalline e ottime strutture: dal resort di lusso ai classici bungalow sulla spiaggia. La cosa però più interessante della città è la possibilità di noleggiare per qualche giorno un’imbarcazione per farsi portare in giro per le isole della baia dai suggestivi nomi come l’Isola di Bamboo, l’Isola di Ebano o l’Isola del Bruco, veri e propri paradisi naturali dove fare snorkeling, pescare o semplicemente rilassarsi al sole. La città ha anche diversi templi interessanti e il palazzo di Bao Dai, l’ultimo imperatore del Vietnam che abdicò alla fine della seconda guerra mondiale, lasciando di fatto il Paese diviso a metà: a nord i Viet Cong di Ho Chi Minh e a sud i francesi. Per chi trovasse troppo caotica la città, poco più a sud c’è il villaggio di Mui Ne, una sorta di hippieland del Vietnam, con capanne di bamboo, palmeti, amache e tutto l’andazzo dei fricchettoni da spiaggia. Generalmente è anche il posto dove vengono organizzate feste, goa party e qualche reggae festival, ma si tratta tutto di un mood che si sta ancora sviluppando.
L’ultima tappa del viaggio è finalmente Ho Chi Minh City, che generalmente noi conosciamo come Saigon grazie alla sterminata cinematografia Yankee. La città è la più grande del Paese e forse la vera capitale economica; oltre sette milioni di abitanti vivono in questa megalopoli affacciata sul mar della Cina che ha conosciuto fortune alterne. Originariamente porto del vicino impero Kmher (Cambogia), la città venne conquistata nel diciassettesimo secolo dai vietnamiti e divenne la capitale della Cocincina francese con il nome di Saigon. Dopo il 1955 divenne di fatto la capitale del Vietnam del Sud, controllato prima dai francesi e poi dagli americani (o meglio gli americani supportavano il governo del Vietnam del Sud indipendente ma di fatto ne controllavano ogni aspetto). Con la fine della guerra del Vietnam e l’occupazione da parte dei Viet Cong cambiò nome e divenne Ho Chi Minh City. Ancora oggi le vestigia del passato coloniale si possono vedere nei numerosi boulevard e nell’architettura lasciataci dai coloni francesi. Proprio da questo punto si può partire per visitare la città: il Palazzo della Riunificazione, ad esempio, è la struttura che ospitava il governo del Vietnam del Sud: oggi è una sorta di mausoleo con tanto di ufficio presidenziale rimasto tale e quale.
Un altro spunto che merita assolutamente è la Cattedrale di Notre Dame, esatto, una ricostruzione in miniatura della più celebre chiesa parigina immersa nel verde rigoglioso della giungla vietnamita. Vale la pena di dare un’occhiata anche all’Hotel Majestic, vera e propria bomboniera francese di fin de siècle e al Rex, l’albergo dove erano di stanza i pezzi grossi dell’esercito americano e i corrispondenti di guerra (c’è anche una piccola esposizione di foto dell’agenzia Magnum nell’hotel). Se non vi piacciono, fateveli piacere: qui infatti è pieno di musei dedicati principalmente alla storia e alla guerra di liberazione vietnamita. Viet Cong, marine, fucili e trappole di bamboo, adornano questi mausolei che raccontano storie di sangue e di coraggio, di come un piccolo popolo senza mezzi e quasi analfabeta abbia sconfitto la più grande potenza industriale e militare del nostro tempo. Un racconto epico che ci fa riflettere ad oltre trent’anni dalla sua fine.
Mattia Coletto
Viaggiatore appassionato nasce nel secolo sbagliato. Avrebbe voluto fare l’esploratore.