Vienna 2012: 1st International Drugs’ Peace Summit
Forse non eravamo poi così tanti, ma era importante starci. Forse anche a causa di una non perfetta organizzazione da parte dei promotori ed una quasi assenza di pubblicità da parte dei media e internet, se si esclude quella fatta da noi e dalle associazioni presenti a Vienna.
I lavori del Drug Peace Festival, sono iniziati in mattinata venerdì 9 marzo, con una conferenza stampa presso il famoso cafè Landtmann di Vienna, dove sono intervenuti i delegati di Encod, tra cui l’italiano Enrico Fletzer, e le rappresentanze delle associazioni europee che partecipavano.
Si è proseguito nel pomeriggio, presso l’università di Vienna, con la proiezione di alcuni filmati. Sabato mattina abbiamo spedito al quartier generale dell’UNODC il bollettino degli arresti del 2011 e una raccolta di testimonianze sull’ingiustificata repressione in atto in Italia a danno di semplici coltivatori e consumatori in proprio e saranno due documenti che debitamente protocollati dovranno essere messi agli atti della corrispondenza effettuata e ricevuta durante il meeting e con questo gesto abbiamo voluto simbolicamente affermare la nostra presenza.
Sabato pomeriggio la manifestazione pubblica nelle strade della capitale austriaca, partita da Schwedenplatz, iniziata alle ore 14 ed è terminata dopo 3 ore sotto la sede dell’ONU al Vienna International Centre.
A livello internazionale erano presenti le delegazioni di ENCOD, Piraten Partei, Medijuana e gli austriaci di Legalize, ma la rappresentanza più nutrita era quella italiana a dimostrazione di come la Fini-Giovanardi sia il collante dei vari disagi espressi dalle associazioni.
Erano presenti le delegazioni di PIC (Pazienti Impazienti Cannabis), L’Associazione Luca Coscioni, Canapuglia, Osservatorio Antiproibizionista – Canapisa, MMM, Rototom, i Centri Sociali: Lab 57 (Bologna), Il Faro (Roma), Il Gabrio (Torino), Terra di Nessuno (Genova), e naturalmente noi di ASCIA. Era inoltre presente una delegazione dei NO TAV.
Terminata la marcia verso la sede dell’UNODC, una rappresentanza italiana si è diretta verso l’ambasciata italiana di Vienna, per cercare di consegnare i dossier, ma l’assenza di qualsiasi impiegato all’interno dell’edificio della rappresentanza italiana ci ha fatto desistere, non senza aver lasciato degli striscioni all’ingresso.
Ora dobbiamo aspettare che i lavori finiscano e che escano le nuove indicazioni per la politica sulle droghe per poter pianificare una strategia di azione, per ora gli abbiamo solo ricordato che ci siamo, e ci saremo fino a quando le cose non cambieranno!
ASCIA