La Via Siberiana del tè
Iniziamo un viaggio nel mondo del tè russo partendo dalla leggendaria Via del tè, conosciuta anche come Via Siberiana. Lungo questo tratto, oltre ad altre merci, si trasportavano ingenti quantità di foglie di tè. Il tè partiva dalla Cina alla volta di Russia ed Europa sotto forma di pesanti mattoni di tè compressi che consentivano a ciascun cammello di portarne grandi quantità, ed erano anche riconosciute come moneta di scambio.
La prima testimonianza del tè in Russia risale al 1638, quando Altan Khan di Khalkha, l’allora regnante della Mongolia, donò allo zar Michele di Russia quattro pud di tè (circa 65 kg). In realtà le prime informazioni sul tè risalgono al 1567, anno in cui alcuni cosacchi si recarono in territorio cinese e al ritorno descrissero ai russi il tradizionale rito asiatico dell’uso della bevanda. Ad ogni modo il mercato del tè in Russia crebbe e di pari passo si svilupparono anche le vie commerciali; inizialmente il prodotto era molto costoso e quindi riservato al consumo per i nobili, successivamente il prezzo scese fino a rendere il tè abbordabile anche per le classi medio-basse.
Nel 1689 quando la Siberia fu annessa alla Russia nacque la nuova tratta commerciale russo-cinese chiamata appunto Via siberiana, economicamente molto più favorevole. All’inizio del XX secolo, per ragioni commerciali la Russia smise gradualmente di importare tè direttamente dalla Cina, preferendo acquistarlo da Odessa o da Londra.