Verso le elezioni europee: ecco i candidati antiproibizionisti
Mancano pochi giorni alle elezioni europee, e la coalizione di Encod (unione di vari gruppi europei per la legalizzazione) continua la propria compagna di “lobby nella Ue” volta a fare uscire allo scoperto e ad impegnarsi pubblicamente tutti i candidati europei che vogliono la fine della “war on drugs” e l’attuazione di politiche di riforma sulle droghe. Sui siti nazionali di Encod sono state pubblicate le liste dei candidati alle elezioni che hanno firmato l’appello della coalizione impegnandosi a cercare di far finalmente rispettare all’Europa il cosiddetto “Rapporto Catania”, un manifesto d’indirizzo per delle politiche sane e sicure sulle droghe che il Parlamento europeo approvò nel 2004, ma che di fatto non è mai stato rispettato in nessuno dei paesi membri.
PER L’ITALIA HANNO ADERITO SOLO DUE CANDIDATI. Andando a vedere i candidati che hanno aderito all’appello, l’Italia non ci fa un gran figura. Sono solo due infatti i candidati che hanno aderito ufficialmente alla campagna, si tratta di Marco Furfaro e Alfredo Somoza, entrambi della lista Altra Europa con Tsipras e candidati rispettivamente nella circoscrizione Centro e in quella Nord-Ovest. Nessun candidato ha – almeno ufficialmente – aderito tra le fila del Movimento 5 Stelle, che pure in Italia sta portando avanti diverse battaglie parlamentari per la depenalizzione. Nessuna adesione neppure tra le fila del Pd.
IL PARTITO “CANNABIS SENZA FRONTIERE”. Decisamente migliore la situazione in altri paesi europei. In Gran Bretagna per esempio vi sono tre candidati dei Verdi e uno di un partito moderato come i Liberal Democratici, in Germania figurano rappresentanti di ben quattro partiti, in Olanda di tre. Ma il record è saldamente nelle mani della Repubblica Ceca che si presenta alle prossime elezioni con ben 17 candidati che hanno firmato l’appello, in rappresentanza di sei diverse liste politiche. La situazione più curiosa la troviamo invece in Francia, dove gli antiproibizionisti hanno fondato un vero e proprio partito, si chiama “Cannabis sans frontières” e nel programma punta tutto sulla legalizzazione del consumo e sulla riscoperta della canapa a scopi industriali per rilanciare l’economia europea e salvare l’ambiente.