Verso la Cannabis Valley. Tutti gli attori economici della legalizzazione made in Usa
Negli Stati Uniti i portali di informazione finanziaria riportano ogni giorno cifre e notizie sulle aziende della cannabis, le quali consolidano così i propri canali di comunicazione con pubblico, investitori e autorità di controllo come la SEC. Quest’ultima ha più volte messo in guardia da possibili frodi e negli ultimi mesi ha sospeso 10 titoli dalle quotazioni. Il Marijuana Index per ora è l’unico indice che seleziona in base a criteri standard le aziende della cannabis già quotate sulla Borsa di New York, al momento quasi tutte nel listino minore OTC. La liquidità è ancora molto bassa in rapporto ad altre industrie emergenti e i dati di bilancio delle aziende sono spesso tutt’altro che trasparenti. La volatilità è quindi altissima e qualsiasi tentativo di speculazione da parte di un piccolo risparmiatore è da intendersi alla pari di una seduta alla roulette.
Territori di caccia. Le start-up della cannabis ricreativa, medica e industriale sono tutte possibili conquiste di predatori che oggi restano nascosti a causa dell’incertezza sul futuro ecosistema legislativo statale e federale. Esistono numerose grandi e medie corporation in grado di acquisire facilmente grandi fette di mercato della cannabis legale canadese e statunitense con il peso del proprio capitale, ma anche con laboratori e grandi impianti di produzione, con canali commerciali solidi e con una rete di interessi ben ramificata. Prede o predatori, fra i nuovi imprenditori della cannabis c’è euforia, purché non si pensi alla sostenibilità dei prezzi di un prodotto che, a legalizzazione ultimata, tornerà ad essere solo una commodity agricola. Su commodity come tabacco e alcool però le multinazionali ci campano, e bene, da molti anni.
Gli occhi puntati di Big Pharma e Big Agri. Nel branco variegato dei predatori nascosti ci sono anche le case farmaceutiche che fra breve si troveranno costrette a inserire i cannabinoidi nella propria offerta di prodotti. Quando inizieranno le acquisizioni aumenteranno i capitali per la ricerca e diminuirà l’indipendenza di scienziati e piccole società. Indipendenza in pericolo anche sul terreno agricolo, come abbiamo visto in questo articolo sulla Monsanto. Ma dobbiamo ricordare altre Agribusiness che godranno della legalizzazione e saranno capaci di influenzare il mercato: ad esempio i grandi produttori di fertilizzanti come la Potash, che da sempre invade i campi mondiali con i suoi prodotti minerali. Questi sono alcuni esempi di predatori. Fra le prede c’è invece speranza con alcuni nuovi coltivatori come Bruce Perlowin, il più grande trafficante della West Coast americana, soprannominato King of Pot e fondatore di Hemp, Inc dopo aver saldato il suo debito con la giustizia. Abbiamo conosciuto questa azienda nel nostro articolo su Canapa Industriale dove si spiegava l’impegno di Perlowin per nuovi modelli di agricoltura e industria sostenibili basati sulla canapa. Dai progetti di coltivazioni su larga scala di Hemp, Inc. è probabile che l’occhio degli investitori si sposti sui sistemi di agricoltura controllata di Terra Tech. che produce dispositivi idro e aeroponici dotati di controllo totale dei parametri ambientali. L’offerta copre le esigenze di grandi impianti indoor e centri di ricerca, ma anche dei coltivatori privati. Il mercato è enorme per la cannabis ma è interessante la crescita della domanda di prodotti per la produzione urbana di cibo. Terra Tech ha un modello di business simile a GrowLife con i suoi 3.000 prodotti che in questa nuova corsa all’oro equivalgono ai picconi e ai setacci: chi li vende guadagna soldi ancor prima che sia stato trovato il metallo prezioso.
Holding, consulenti e finanziarie della cannabis. In cima al Marijuana Index si trovano le società finanziarie e di consulenza specializzate. Steve De Angelo è uno dei guru della nuova economia verde e il suo network The ArcView Group mette in contatto imprenditori e investitori all’interno di un incubatore di idee imprenditoriali. Da qui nascono aziende come FunkSac, che produce involucri a prova di nasi e di bambini. Segue la Advanced Cannabis Solutions con tutti i servizi finanziari e operativi per gli imprenditori che vogliono tentare l’avventura della cannabis, a partire dall’affitto dei terreni. Abbiamo anche FutureWorld che offre consulenza e controlla tre società: HempTech, tecnologie avanzate per la coltivazione medica e industriale; UR Vape, vaporizzatori; CBScientific, test di laboratorio. In crescita Cannavest, una holding con diversi marchi nel farmaceutico, cosmetico e nutrizionale. Infine, uno dei vari gruppi che fagocitano tutto il commestibile a base di cannabis è Medical Marijuana Inc. con un management un po’ discusso ma un portafoglio di prodotti molto diversificato: estratti ed “edibles” di vario tipo, molta ricerca e sviluppo in ambito medico e parafarmaceutico ma soprattutto le nuove tecnologie di estrazione e di packaging che si trovano sulla cresta dell’onda negli ultimi mesi.
Biotech e la scommessa sui cannabinoidi farmacologici. In perenne crisi di liquidità e ancora lontane da bilanci in attivo, alcune società di ricerca farmaceutica possiedono farmaci e metodologie a base di cannabinoidi nelle diverse fasi di test per l’approvazione della Food and Drug Administration. Ci sono le società di ricerca farmacologica, come la Cannabis Science guidata dallo studioso della cannabis medica Robert Melamede, per non citare la solita GW Pharmaceuticals. Altra azienda che fa ricerca interessante contro tumori e diabete è la Nuvilex, che abbiamo conosciuto in questo articolo di Cannabis Terapeutica Online sull’incapsulamento di farmaci antitumorali in ovuli microscopici di canapa. Ma esistono società biotecnologiche in senso più ampio, come Abbattis Bioceuticals, che copre con diverse unità operative l’intero processo di business. La visione dell’amministratore delegato Michael Withrow sembra molto semplice: “Grow, Dry, Extract, Refine, and Sell”. E la coltivazione comincia nel Biocube, un sistema verticale modulare che viene anche venduto alle aziende produttrici di cannabis medicinale. Per la trasformazione dei prodotti, Abbattis utilizza le sue nuove tecnologie di essiccazione ed estrazione che dovranno confrontarsi con agguerriti concorrenti sul tema caldo della qualità contro produttività. Approccio simile con prodotti diversi è quello di GrowBlox Sciences, che ha sviluppato un sistema di coltivazione a parametri ambientali strettamente controllati per ogni singola pianta. Questo permette di analizzare con la massima precisione i contenuti medicinali e aromatici per ciascuna varietà nelle diverse condizioni.
Ci fermiamo qui, lasciando fuori il frizzante mondo del Food & Beverage, dove è noto come l’industria americana sappia dare il meglio in termini di prodotti colorati ed evocativi dei diversi stati di benessere psicofisico. Ne parleremo presto perché la cultura e la scienza della cannabis stanno offrendo alle aziende alimentari e del junk food un’opportunità commerciale grandissima. Packaging e branding hanno istericamente conquistato un ruolo primario per la vendita della cannabis legale, dal seme al soft drink, e quindi non solo negli Stati Uniti. Non resta che sperare nella lucidità dei consumatori all’atto dell’acquisto.