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Veneto in pressing sul governo per la canapa italiana

La Regione Veneto non ci sta e sprona il governo a trovare una soluzione sulla cannabis light

canapa

“La filiera della canapa, che in Veneto vede oltre 100 aziende attive su tutto in territorio regionale, è sostenuta da una legge del 2019 che tutela la produzione di cannabidiolo attraverso specifici progetti, bandi, normative e iniziative di valorizzazione. Il problema sollevato sia dall’approvazione del Decreto sicurezza, che ha vietato la lavorazione della canapa anche a bassissimo contenuto di THC, nonché da una recente sentenza sulla stessa linea del Tar del Lazio, è concreto per tutte le imprese d’Italia, che son circa 3mila con 30mila dipendenti, 500 milioni di fatturato e il 90% di export. Una soluzione va trovata assieme al ministro Lollobrigida: porterò la questione già nella prima seduta della Commissione Agricoltura in Conferenza delle Regioni, il prossimo 29 aprile”.

Sono le parole dell’assessore veneto Federico Caner, che presiede la Commissione che a Roma riunisce gli assessori all’Agricoltura delle Regioni e che oggi, 29 aprile, si riunirà proprio sul problema della lavorazione della canapa, in seguito all’entrata in vigore del Decreto Sicurezza lo scorso 12 aprile e della sentenza del Tar del Lazio sul CBD stupefacente, che ha respinto il ricorso delle associazioni di settore.

DECRETO SICUREZZA: I DIVIETI SULLA CANAPA INDUSTRIALE

“L’articolo 18 del DL – continua a spiegare Caner – consente la produzione di infiorescenze contenenti cannabidiolo solo se destinate al florovivaismo professionale, vietandone gli altri usi, dal commercio alla lavorazione, dalla detenzione alla vendita. Dobbiamo trovare perciò una soluzione che consenta agli agricoltori, certificati e con produzioni di qualità, di tenere viva la filiera. Vanno bilanciati da una parte la giusta preoccupazione del legislatore per la sicurezza pubblica, e dall’altra gli investimenti fatti nel tempo dalle aziende e i finanziamenti pubblici alla filiera. Questo anche in considerazione del fatto che allo stato attuale non è vietato l’import del prodotto da altri Paesi, e che anche l’Oms ha dichiarato il cannabidiolo sostanza sicura che non crea dipendenza né danni alla salute”.

Una soluzione perciò va trovata, e su mia iniziativa ne parleremo tra assessori regionali il 29 aprile, nella speranza di trovare dalla nostra parte – a tutela delle 3.000 imprese italiane del settore – anche il ministro Lollobrigida”, conclude Caner.



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