Tutte le varietà della cannabis in una serie disegnata
L’autore della serie “Papriko – Four Twenty” ha intrapreso questo progetto quasi per necessità.
Trasferitosi a Tokyo dalla Svizzera ha aperto uno studio grafico, il “Papriko Ink.”, dove porta avanti diversi lavori creativi e diffonde attraverso il web e i social il suo immaginario popolato da creature spaziali, cime di cannabis, joint e altre illustrazioni e personaggi originali. Lo abbiamo intervistato.
Per iniziare, come sei finito in Giappone?
Sono emigrato qui quasi dieci anni fa insieme a mia moglie, lei è giapponese ed è la ragione principale del mio spostamento.
Qual è il tuo background?
Il mio percorso creativo comincia moltissimi anni fa; sono diverse le esperienze che mi hanno contaminato, ad esempio i graffiti. Ho fatto apprendistato presso uno studio di architettura e la mia formazione ha riguardato proprio l’illustrazione e il graphic design. Ho fatto due stage, uno a Sydney e l’altro a Tokyo, lavorando poi alcuni anni come designer nel settore dello snowboard, fino ad arrivare al 2009 quando ho fondato il mio studio creativo “PAPRIKO Ink” con sede in Svizzera e a Tokyo.
Come nasce il tuo nome d’arte “Mr. Papriko”?
Tempo fa, parlando al telefono con la mia ragazza, devo avere detto qualcosa di strano e lei ha frainteso rispondendo tipo «Cosa hai detto, Papriko?». Mi piaceva quella parola ed è entrata a far parte delle nostre conversazioni, da un certo momento in poi ho deciso che sarebbe diventata la mia firma, il mio nome d’arte.
Osservando le tue illustrazioni, sembra che l’universo e lo spazio siano una sorta di filo conduttore, sia nell’ambientazione che nei personaggi, ho ragione?
Dici bene, bravo! Nutro un grande interesse per la scienza, la tecnologia e in particolare l’astronomia e tutto lo spazio in generale, le origini, ecc. Queste tematiche si riflettono sicuramente nei miei lavori.
Il tuo ultimo progetto, “Papriko – 420”, sta riscuotendo un notevole successo sul web e su Instagram, raccontacelo.
Ho iniziato con la serie di disegni sul mondo della cannabis senza pensarci troppo o con intenzioni specifiche, forse come una sorta di sfogo per il fatto che non posso fumare in Giappone a causa delle leggi molto rigide, soprattutto al confronto di quelle svizzere. Le illustrazioni sono piaciute molto, così ho continuato. Nel frattempo abbiamo prodotto una prima serie di t-shirt e stiamo lavorando a una serie “Strain of the Day” che dovrebbe essere disponibile a breve.
Oltre ai prodotti realizzati dal mio studio, abbiamo anche alcune collaborazioni in arrivo, oltre a prodotti aggiuntivi. Il progetto è diffuso principalmente in Europa e negli Stati Uniti, almeno per ora.
Le t-shirt “Papriko – 420” coinvolgono @fattmcakajamesbong che è italiano, come è nata la collaborazione?
Un amico che mi aiuta col progetto delle t-shirt si è imbattuto su Fatt Mc da qualche parte nel web e vista la nostra grafica “James Bong”, abbiamo deciso di proporglielo, pensando che calzasse a pennello e lui ha accettato.
Il web rappresenta una vetrina molto potente e ti ha permesso di arrivare fino a noi, qual è il tuo rapporto con la tecnologia?
Sì, il web fortunatamente è una vetrina incredibile. Quando ero giovane disegnavo tutto a mano, oggi invece, oltre a fare alcune illustrazioni e schizzi, creo tutto in digitale tramite tablet e computer. Dal momento che questi “strumenti” migliorano notevolmente il il livello del mio lavoro, la comunicazione, le presentazioni, ecc. sono a favore della tecnologia. Ovviamente mi piace ancora fare cose a mano, cosa che faccio, solo non così spesso come in passato.
Papriko Ink. è il tuo studio grafico e questo tipo di lavoro ti consente di occuparti di molti lavori differenti, dalle campagne pubblicitarie ai loghi alle illustrazioni. A quali progetti preferisci lavorare?
Fondamentalmente amo il mio lavoro e mi piace lavorare in tutti i campi. Di solito, quando lavoro a lungo su una cosa, non vedo l’ora di fare un progetto nuovo in un ambito differente. Ogni esperienza è nuova e può essere interpretata con differenti sfumature.
Piani per il futuro?
Nel futuro prossimo vorrei andare avanti con le illustrazioni del “Papriko – 420” e rilasciare alcuni nuovi prodotti, e vedere come si evolve la cosa e dove mi porta.
Qual è l’illustrazione che preferisci tra quelle che hai realizzato e perché?
Non ce n’è una che preferisco, ma se devo scegliere, un po’ di tempo fa ho realizzato un progetto sul tema dell’alimentazione OGM intitolato “Modified – Hell Yeah!”, devo dire che mi piace molto.