V – Mannarino
A quattro anni dall’ultimo album, Mannarino torna con “V” che suona come un invito ad appellarsi alla saggezza ancestrale degli esseri umani, unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del mondo contemporaneo. Intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia, questo quinto disco del cantautore romano parla tra le altre cose di natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna.
Da cantautore folk-politico/sociale-con-licenza-di divertire, Mannarino realizza con V forse del suo disco più politico e visionario in cui l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.
Permane la sua poetica dolceamara, fatta di metafore e invenzioni fiabesche, e di osservazioni del quotidiano più argute, più leggere. In un’intervista rilasciata prima ancora che trapelasse qualcosa sul nuovo lavoro aveva dichiarato: «Nina Simone disse: come si fa ad esser artisti senza riflettere il proprio tempo? Servono autori che ci facciano capire cosa stiamo vivendo e che ci raccontino la contemporaneità. Così si può combattere il pensiero dominante. L’arte deve essere scontro col potere, se la svuoti di questo senso di riflessione del tempo non ha più forza», un auspicio che anche stavolta ha fatto suo dando l’esempio.