Uscire dall’era del petrolio con la canapa
“Perché molestare la Natura tagliando la Canapa: c’è il Petrolio”. Così inizia l’era contraddistinta dalla spasmodica ricerca del petrolio e del suo utilizzo in svariati settori di produzione: tessuti, agricoltura, cibo, farmaci, plastiche, carburanti, energia.
In agricoltura, la metà dei fertilizzanti di sintesi e dei pesticidi viene usata solo per il cotone, dimenticando che la canapa potrebbe sostituirlo in tutte le sue applicazioni, fornendo maggior quantità di materiale di superiore resistenza e di miglior qualità.
Mais, canna da zucchero e tabacco sono fra i raccolti più pesanti per il terreno in termini di sfruttamento dei principi nutritivi, in quanto richiedono grandi quantità di fertilizzante chimico, che, un giorno si, un giorno no, finisce nei nostri piatti, determinando un circolo vizioso per cui, mangiando cibo al “nero petrolio” finiamo per ammalarci, e, per curarci, non ricorriamo più a rimedi provenienti dalla Natura, ma a farmaci a base di… petrolio!
Per la canapa invece, il miglior fertilizzante è il letame, aggiunto al terreno nel raccolto precedente, oltre ad essere essa stessa concime vegetale nel preparare il terreno per il prossimo raccolto, che porterà frutti genuini come quelli che, prima dell’era del petrolio, consumavano i nostri avi.
Se usata come materiale per l’edilizia, può ridurre lo sfruttamento di cave per estrazione di materiali edili, riducendo lo scempio ambientale cui troppo spesso si assiste.
L’aumento allarmante di Co2 (responsabile dell’effetto serra) nell’atmosfera, il fenomeno delle piogge acide e la distruzione dello strato di ozono, sono il diretto risultato del bruciare combustibili fossili come petrolio e carbone fossile.
La nostra amica Canapa ritorna in nostro soccorso, essendo la più grande produttrice di cellulosa sul Pianeta!
La sua polpa e la sua fibra possono essere usate come sostituti delle materie plastiche, biodegradabili e in armonia con l’ambiente, prevenendo la crescita esponenziale di rifiuti.
Non dimentichiamo poi che la Natura ha già predisposto un sistema efficace per pulire l’aria che noi tutti respiriamo, quel prezioso processo chiamato “fotosintesi” che converte la Co2 in ossigeno.
Abbiamo dunque una risorsa, da sempre, che può considerevolmente ridurre l’inquinamento atmosferico, non potrà chiudere il buco dell’ozono, ma potrà comunicare, con tutta la sua forza, la necessità di porre fine all’uso di sostanze chimiche, dando la possibilità alla Natura e ad ognuno di noi, di guarire da queste ferite.
Con affettuoso ringraziamento a Franco Casalone per la sua volontà di gridare una verità che ci accomuna!
Chiunque voglia sostenere la Canapa e il nostro impegno, può farlo attraverso il Tesseramento.
info su www.canapuglia.it
Ilaria Di Palma
Vice – Presidente CanaPuglia