Usa: Hillary Clinton ha inserito la riforma delle politiche sulla cannabis nel programma elettorale
La notizia ha una sua portata storica: per la prima volta un candidato alle presidenziali statunitensi ha inserito la riforma delle leggi federali sulla cannabis nel proprio programma. La svolta è contenuta all’interno del programma di Hillary Clinton che dedica un punto alla marijuana affermando: «il comitato lavora a una modifica di legge per sostenere gli stati che scelgono di depenalizzare la marijuana. L’emendamento inoltre riconosce che le leggi attuali hanno avuto un impatto di inaccettabile disparità, con tassi di arresto molto più elevati tra gli afroamericani rispetto ai bianchi, nonostante i tassi di utilizzo tra le due comunità siano simili».
Il punto programmatico, continua il testo, «è stato approvato all’unanimità» dal comitato democratico. Un punto di svolta sostanziale, anche se più moderato rispetto a quello che era stato proposto dallo sfidante della Clinton durante le primarie, Bernie Sanders, il quale aveva proposto che la cannabis fosse eliminata del tutto dal “Controlled Substances Act“, cioè l’atto federale che elenca anche la cannabis tra le droghe da reprimere a livello federale.
Mentre sei stati hanno già legalizzato la cannabis, e altri come la California terranno a novembre un referendum sul tema, secondo la legge federale la cannabis è ancora oggi inserita nella tabella delle sostanze più pericolose insieme all’eroina e in diversi stati rimane illegale e passibile di arresto anche il semplice consumo personale. Il punto programmatico della Clinton mira a depenalizzare ovunque il consumo e liberare le carceri dai consumatori, anche se non si esprime sulla legalizzazione vera e propria.