USA: la cannabis come “sostanza a basso rischio”
Spostare la cannabis dalla Tabella I alla Tabella III faciliterebbe gli studi scientifici e ridurrebbe i costi delle aziende di settore
Dalla Tabella I alla Tabella III. La Drug Enforcement Administration (DEA) vuole riclassificare la cannabis come una “sostanza a basso rischio”.
Una proposta che riconosce i vantaggi terapeutici della cannabis, e il suo minor rischio di abuso rispetto ad altre sostanze.
Un vero e proprio cambio di paradigma. Che non solo favorirebbe gli studi scientifici con al centro questa pianta, ma ammortizzerebbe anche i costi (spesso estremamente elevati) che le aziende di settore devono sostenere.
RICLASSIFICARE LA CANNABIS SIGNIFICA LEGALIZZARLA?
No. Come sottolineato dall’Associated Press (AP), la proposta della DEA non andrebbe a legalizzare la marijuana da un punto di vista federale in tutti gli Stati Uniti.
Paese a stelle e strisce che però, con leggi prettamente statali, conta quasi 40 stati che hanno legalizzato la cannabis medica. E 23 che ne consentono anche l’uso ricreativo.
Ma sposterebbe la marijuana dalla Tabella I alla Tabella III. Rimuovendola dalle sostanze considerate ad alto potenziale di abuso e prive di effetti terapeutici.

MARIJUANA NELLA TABELLA III: UN PASSO AVANTI PER LA RICERCA SCIENTIFICA
La riclassificazione della cannabis aprirebbe le porte alla comunità scientifica. Oggi particolarmente limitata (e ostacolata) nel tentativo di studiare in maniera approfondita questa pianta.
“Le sostanza della Tabella III sono più facili da esaminare”, ha confermato l’AP. Questa manovra infatti, se approvata, potrebbe consentire degli studi su larga scala. Forse anche “su soggetti umani”, ha detto Susan Ferguson, direttrice dell’Addictions, Drug & Alcohol Institute (ADAI).
Studi volti ad implementare lo sviluppo di farmaci dai benefici medici più accurati. Che potrebbero rivoluzionare il panorama medico della cannabis negli USA.
TASSE PIÙ BASSE PER LE INDUSTRIE DEL SETTORE VERDE AMERICANO
Per il codice fiscale federale degli Stati Uniti, le aziende che “trafficano” sostanze della Tabella I e II non possono detrarre l’affitto, i salari o altre spese che le altre imprese, invece, possono dedurre.
Con un’aliquota fiscale che per i rappresentanti del settore arriva a toccare addirittura il 70% o più.
Norma sulla detrazione che non si applica alle sostanza della Tabella III. L’approvazione della proposta, quindi, andrebbe a ridurre nettamente le tasse che spesso mettono in ginocchio le aziende di settore.
In questo modo, i produttori di cannabis legali potrebbero competere con il traffico illegale, spesso preferito dai consumatori per i prezzi più bassi.
Tuttavia però la norma, che deve essere ancora esaminata dall’Ufficio di gestione e bilancio della Casa Bianca, non ovvierebbe uno dei grandi problemi di questo mercato. Il contatto con le banche.
Banche che, diffidenti per la non-legalizzazione a livello federale della marijuana, difficilmente concedono prestiti a chi vuole investire nell’industria verde.