Uruguay: ecco come funziona la prima legalizzazione al mondo
Sono stati resi noti ieri in conferenza stampa a Montevideo i particolari contenuti nella legge 19.172 del dicembre 2013: cioè la legge che ha fatto dell’Uruguay il primo stato al mondo a legalizzare la cannabis. Tra i particolari la possibilità di coltivazione personale, collettiva, o di acquisto in farmacia. Fumare marijuana sarà consentito in tutti i luoghi nei quali è consentito fumare sigarette, ma con alcune limitazioni. A verificare l’attuazione della legge e concedere le autorizzazioni per coltivazioni a uso collettivo sarà l’Ircca, ente di stato fondato appositamente dal presidente Mujica.
Ecco tutti i più importanti dettagli stabiliti dalla legge:
DIRITTO ALL’AUTOCOLTIVAZIONE. Ogni individuo ha il diritto a coltivare massimo 6 piante, per il consumo “proprio o condiviso”. Oltre alle piante in fase di coltivazione potrà detenere il raccolto dell’anno precedente: fissato in 480 grammi massimi. Vi è inoltre la possibilità di fondare “cannabis social club”, i quali devono avere tra i 15 e i 45 membri, e potranno coltivare fino a 99 piante, ma senza superare il limite di 480 grammi annui per ogni utente. Le coltivazioni collettive potranno essere effettuate solo previa concessione dell’agenzia di stato in base alla legge vigente. La richiesta di registrazione della coltivazione comunque non avrà alcun costo e servirà solo per verificare la “corretta e sana” coltivazione.
VENDITA DA PARTE DELLO STATO. Per chi non vuole o non può autocoltivarsi la cannabis, vi è un’altra possibilità: rifornirsi nelle farmacie. Per questo tipo di consumo occorre essere maggiorenni e registrarsi (in albi che saranno protetti e non divulgabili); si potrà acquistare un massimo di 10 grammi a settimana nelle farmacie autorizzate. Il prezzo al grammo varierà tra i 20 e i 22 pesos: meno di 70 centesimi di euro. Anche la produzione della cannabis in questo caso sarà a carico dello stato, il quale ha già previsto di destinare 10 ettari di terreno alla coltivazione, prevedendo un raccolto di 20 tonnellate.
LIMITAZIONI ALL’USO E PENE PREVISTE. Il consumo sarà possibile anche in ogni luogo pubblico nel quale è già consentito fumare tabacco. Tuttavia non sarà possibile consumare cannabis durante l’orario di lavoro né alla guida. Nel caso in cui un’automobilista venga fermato e gli si riscontri un contenuto di Thc tale da supporre di esserne sotto l’effetto verrà ritirata la patente di guida. Rimane illegale la coltivazione senza autorizzazione o di quntità superiori al limite consentito. Per questi casi verrà adottata la legge sullo spaccio, che prevede da 30 mesi a 10 anni di carcere. Inoltre la coltivazione e l’acquisto di cannabis legale saranno limitati ai residenti in Uruguay, questo per prevenire il “turismo della legalizzazione”.
RIDUZIONE DEL DANNO. Una parte della legge è dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione del “consumo problematico”. É stabilito che ogni città di almeno 10mila abitanti dovrà avere centri per “informazione, consulenza, diagnosi, riabilitazione e trattamento di consumi problematici di sostanze” finanziati dallo stato e gestiti dalle amministrazioni locali. Tutte le scuole avvieranno programmi di sensibilizzazione degli alunni sui rischi legati al consumo di sostanze (cannabis compresa), mentre sarà vietata ogni forma di pubblicità e istigazione all’uso.