Ungheria: il paese dei magiari
Stato: Ungheria
Capitale: Budapest
Clima: Continentale
Specialità gastronomiche: Gulyas (gulash), pollo alla paprika, salame ungherese e il kurtos (sfoglia dolce farcita).
Cannabis: illegale
Se per la prossima estate siete stanchi del solito campeggio in Salento o se la sola idea di andare nuovamente in Spagna vi fa venire i conati di vomito, potreste optare per una meta alternativa che unisce natura, cultura e buon cibo: l’Ungheria.
Il Paese dei magiari è per l’italiano medio sinonimo di cinema porno e salame, ma in realtà questa specie di pianura padana allargata ha da offrire molto di più. Capitale del Paese è la nota Budapest, che, raggiungibile anche in auto (da Milano è la stessa distanza di Barcellona o del Salento) vale molto di più che il classico week end di capodanno fatto di party e serate alla Andrea Diprè.

La storia della città risale ai primi insediamenti dei Celti Pannoni (cugini dei Celti Cisalpini che invece diedero origine a Milano) e successivamente venne conquistata dai romani i quali ne fecero un importante centro di commercio nell’est Europa. Il vero splendore della città però venne raggiunto sotto gli Asburgo che la governarono quasi ininterrottamente fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. È di sicuro questo il periodo che diede forma all’odierna città e che ne fa una delle città più belle del Paese e di tutta l’Europa.
La città è tagliata in due dal Danubio e nove ponti permettono il passaggio da una parte all’altra, il più famoso dei quali, il Ponte delle Catene, merita assolutamente una visita. La parte più antica, Buda, è governata dal “Castello” una zona abitata arroccata in collina; qui si trova anche il palazzo reale ed entrambi hanno origine medioevale. L’accesso al Castello avviene dalla porta di Vienna, così chiamata in nome della vittoria che gli Asburgo ottennero sui turchi nel 1686. Il complesso ha diverse interessanti costruzioni come la chiesa di S. Mattia o il Bastione dei Pescatori, ma la vera attrazione è il Palazzo Reale. Di origine medievale come tutto il complesso, il palazzo è stato distrutto e ricostruito più volte. La forma attuale che vediamo è quella che gli diedero gli Asburgo, formalmente gli ultimi inquilini del luogo. Dalla distruzione dell’Impero il palazzo ospita due musei e una biblioteca. Entrambi i musei sono fortemente raccomandati, contengono opere artistiche molto interessanti dai primi insediamenti Celti agli artisti moderni come Vilmos Aba Novak e MIhaly Munkacsy.

Attraversando il fiume ci troviamo nell’altra parte della città: Pest. Storicamente Pest è sempre stata la parte commerciale e anticamente le due zone formavano due città distinte. Qui ritroviamo la classica architettura europea, con viali e palazzi di epoca imperiale che possono ricordare Vienna o altre città mitteleuropee. Nella parte centrale di Pest, chiamata Inner Town, si concentrano i principali negozi, bar e ristoranti. Generalmente piena di turisti viene oramai un po’ schivata dagli ungheresi, ma vale la pena farsi un giro per ammirare il quartiere, finendo magari a bere una birra in piazza dell’Università. Un’altra zona da visitare è quella di Duna Korzo, una lunga passeggiata che permette di ammirare Buda dall’altra sponda del fiume: qui ci sono innumerevoli caffè e negozietti di artigianato. Da qui conviene puntare poi verso la zona nord della Inner Town dove tra innumerevoli palazzi governativi e banche spunta il Kossuth Lajos Ter, uno dei luoghi più belli e fotografati della città, dove si trova la sede del Parlamento (oltre che la corona di S. Stefano, simbolo dell’Ungheria) e il rinomato museo di etnografia, uno dei più importanti del Paese. Non potete lasciare la città senza aver fatto almeno due cose: una è la classica gita in barca sul Danubio (consigliata quella nel tardo pomeriggio di circa due ore) e l’altra è quella di una cena in un ristorante nella vecchia Buda come il Kisbuda Gyongye, atmosfera da fin-de-siècle e piatti della tradizione ungherese con qualche tocco francese.

Da Budapest il nostro tragitto prosegue verso nord in una delle regioni più incantevoli del Paese dove regna maestoso e tranquillo il Danubio, ovvero le Pilis Hills. Basse colline costeggiate dal fiume, ampie aree boschive e piccoli paesini sonnolenti fanno sembrare questo luogo uscito dalle pagine di qualche romanzo fantasy; la città principale da queste parti è l’antica città di Strigonio (Esztergom in ungherese), dove si erge maestosa la cattedrale dedicata alla Madonna e a San Adalberto. È la più grande chiesa dell’Ungheria e tra le prime venti al mondo. L’insediamento originario risale all’anno mille ma le successive distruzioni ad opera di mongoli e turchi portarono ad una ricostruzione completa solo nel 1856. La chiesa è in stile neoclassico e per capire le dimensioni dell’opera basti pensare che l’area interna è di circa 5600 mq. Curiosamente, la sala della cripta, che contiene le mummie di alcuni santi di Ungheria è costruita in stile egiziano, come una specie di piramide. La cattedrale e la città meritano una visita di un paio di giorni e di sicuro una gita notturna sul Danubio per ammirarla illuminata.
Lasciata la città si procede verso ovest in direzione di Gyor. Situata a metà strada tra Budapest e Vienna, la città vanta anch’essa una storia millenaria. Data la sua posizione strategica venne scelta dai romani come sede di alcune delle sue principali legioni. In epoca medioevale crebbe, data la sua posizione intermedia tra le città di Buda e Pest con la più grande Vienna e fu inoltre l’ultimo bastione a resistere contro l’avanzata turca. In epoca moderna invece divenne punto di riferimento per gli amministratori degli Asburgo che viaggiavano tra la capitale dell’impero e la oramai unificata Budapest. Proprio la sua posizione centrale l’ha portata ad essere una città ricca di stili architettonici differenti che si possono ammirare nel centro storico, come la basilica di S. Stefano, il municipio e la zona universitaria.
Superata Gyor prendiamo la strada verso sud in direzione del lago Balaton, il così detto “mare d’Ungheria”. Prima però un doveroso stop deve essere fatto presso l’abbazia di Pannonhalma, dichiarato patrimonio dell’Unesco. Il complesso è composto dalla basilica, la cripta, i chiostri, la biblioteca (con più di 360mila volumi) ed il refettorio. La parte principale, ovvero la chiesa, ha origine molto antiche e nonostante gli esterni siano stati rifatti e ampliati tra il 1700 e il 1800 l’interno della chiesa continua mantenere un insieme di stili romanico e gotico. Particolarmente interessante è la biblioteca in stile neoclassico. All’abbazia si può dedicare una giornata di visita per riprendere in serata il viaggio e continuare verso sud in direzione del lago: qui le scelte dove fermarsi sono molteplici ma se volete davvero visitare un luogo speciale scegliete il villaggio di Tihany sull’omonima penisola. Considerato uno dei luoghi più belli di Ungheria, merita tutta la sua fama. Qui vale la pena spendere qualcosa in più e pernottare in uno degli alberghi con vista sul lago. Lo splendore del Balaton vi colpirà la mattina con le sue albe e il blu delle sue acque. Da qui potete organizzarvi per visitare l’area circostante dove nuotare o semplicemente appisolarvi all’ombra degli alberi. Lasciata la regione potete facilmente convergere sulla capitale o tornare a casa.

a cura di Mattia Coletto
Viaggiatore appassionato nasce nel secolo sbagliato.
Avrebbe voluto fare l’esploratore.