Gli Assalti frontali rappresentano un pezzo di storia del rap e della controcultura italiana, in cui si respirava il desiderio di cambiare il mondo e si lottava per i propri ideali. Da poche settimane è uscito “Una Vita all’assalto”, un documentario – prodotto e distribuito da Mompracem – che ci racconta questo momento storico celebrando la band che oltre 30 anni fa, esattamente nel 1990, ha inciso il primo brano rap in italiano il leggendario “Batti il tuo tempo”. Un brano che negli anni è diventato quasi l’inno di una generazione che abbracciava la cultura underground e lo spirito di rivolta, che raccontava e denunciava la realtà, restituendoci un mondo più umano.
Con un’immensa voglia di fare musica, sfruttando il potere della parola come arma per resistere e cercare di cambiare il mondo, gli Assalti frontali diventano in poco tempo uno dei gruppi pionieri del rap in Italia politicizzato. Nel 1992 il gruppo pubblica il primo album rap italiano “Terra di nessuno” a cui seguirono altri 10 album.
Nel documentario si racconta Luca Mascini, leader del gruppo meglio conosciuto come Militant A, con immagini inedite di concerti straordinari e affrontando temi a lui vicini come i movimenti studenteschi, l’autonomia antagonista che si intrecciano con la storia del nostro paese. “Una Vita all’assalto” è stato presentato a metà giugno in anteprima nazionale e verrà proiettato in diverse città italiane.