Una tassa di sostenibilità sulla carne per salvare il pianeta
Un nuovo studio commissionato dalla True Animal Protein Price Coalition (TAPP) suggerisce che il prezzo al dettaglio della carne non riflette i costi ambientali associati alla sua produzione e chiede una “tassa di sostenibilità” sulla carne. Nonostante non sia il primo report a evidenziare l’impatto che l’allevamento intensivo ha sull’ambiente, questa volta il Parlamento Europeo potrebbe pensarci seriamente e inserire la manovra nel Green Deal europeo e nella nuova politica alimentare dell’UE.
Il prezzo della carne bovina potrebbe aumentare nell’arco dei prossimi dieci anni di almeno 0,47 euro ogni 100 grammi, circa il 25% in più rispetto all’attuale prezzo di vendita applicato mediamente nel Regno Unito. L’aumento per la carne di maiale e di pollo sarebbe leggermente inferiore.
Applicando tasse simili – secondo i ricercatori – i consumi di carne bovina potrebbero ridursi fino al 67% in tutta Europa, mentre quelli di carne suina potrebbero diminuire del 57% e quelli di carne di pollo del 30%, entro il 2030. Se fosse messo davvero in pratica, si tratterebbe di un grande risultato anche per gli animali.
Se il provvedimento entrasse in vigore, ne guadagnerebbero anche ambiente e persone naturalmente: le emissioni di CO2, infatti, potrebbero abbassarsi di 120 milioni di tonnellate l’anno, mentre diminuirebbero i costi sanitari.
Il consumo di carne, infatti, è associato a una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari e tumori e poiché gli europei consumano in media circa il 50% in più di carne rispetto a quanto indicato nelle linee guida, si risparmierebbero grosse cifre in termini di spesa sanitaria.
Gli Stati membri utilizzerebbero i 32 miliardi di euro incassati grazie alla nuova tassa per finanziare l’agricoltura sostenibile e favorire il consumo di cibi salutari.