Un orfanotrofio ecosostenibile nel cuore dell’Africa
In un momento particolarmente travagliato della nostra storia, è difficile immaginare che esistano persone capaci di rinunciare all’allettante richiamo della comoda opulenza occidentale per dedicarsi ad attività benefiche nel cuore dell’Africa, lontano dalla corsa al benessere che rende sorde e cieche le coscienze.
Ci sono incontri che cambiano non solo la vita delle persone ma il mondo stesso: l’incontro tra Torsten Kremser e Mama Dolphine è uno di questi. Torsten è un ragazzo che insegue i suoi sogni e per trovarli arriva in Africa, Mama Dolphine è un’ex maestra africane di 62 anni che, in seguito alla perdita dei suoi figli, decide di dar vita a una struttura per accogliere gli orfani della sua città. Nel momento in cui Torsten conosce Mama Dolphine, come San Paolo folgorato sulla via di Damasco, capisce qual è la sua strada e inizia una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi; dopo aver avviato, con il poco denaro raccolto, la costruzione di cupole per accogliere gli orfani, fonda Cheap impact un’organizzazione umanitaria diretta a finanziare la costruzione di un orfanotrofio sostenibile costituito da cupole e lucernari.
Nel centro, le fonti rinnovabili fanno la parte del leone: l’energia fotovoltaica riscalda l’acqua e provvede all’illuminazione, invece, grazie a un impianto di biogas il letame diventa combustibile per cucinare. Un piccolo eden creato dall’uomo dove vivono bambini salvati dalla disperazione, grazie alla generosità di chi ha ancora il coraggio di credere fino in fondo ai propri sogni.