Un nuovo sistema penitenziario, non nuovi penitenziari
Questa legata ai fondi europei è un’occasione da non sprecare, per questo non ci si può affidare alla solita, vecchia, ricetta basata su piani di edilizia penitenziaria. Non è costruendo carceri che si innova un sistema che invece ha bisogno di modernizzazione, creatività e investimenti nel campo delle risorse umane.
Ogni detenuto costa circa 130 euro al giorno. In confronto, le misure alternative costano meno di un decimo e hanno un ben più significativo impatto nella lotta alla recidiva e negli obiettivi di recupero sociale dei condannati. Si usino i fondi per case di accoglienza per detenuti in misura alternativa, per progetti educativi e sociali che riducano i rischi della devianza, trattamenti socio-terapeutici esterni per chi ha problemi di dipendenza, case famiglia per detenute madri, accordi con le centrali della cooperazione sociale, dell’artigianato e del mondo dell’industria per facilitare inserimenti lavorativi di persone in esecuzione penale. È su quelle che bisogna investire.
Bisogna investire nella ristrutturazione delle carceri esistenti. Nella metà delle carceri vistate da Antigone nel 2019 c’erano celle senza doccia. Nel 44% degli istituti c’erano celle non riscaldate. In un carcere su tre i detenuti non avevano accesso a un campo sportivo o a una palestra. In un istituto su quattro non c’erano spazi per le lavorazioni. Nel 10% degli istituti visitati c’era addirittura il wc nella stessa stanza del letto. Le ristrutturazioni sono necessità non rinviabili.
È questo il momento per cablare gli istituti, per potenziare le infrastrutture tecnologiche, per prevedere ipotesi aggiuntive di didattica a distanza, per assicurare la formazione professionale anche da remoto, per consentire ancor più incontri con il mondo del volontariato, per aumentare le possibilità di video-colloqui con familiari e persone care che si aggiungano ai colloqui visivi.
Infine, bisogna investire di più nel capitale umano, assumendo più personale civile – direttori, educatori, mediatori, psicologi – ed equiparando il loro trattamento economico a quello di chi porta la divisa, fermo restando che anche per questi ultimi è importante prevedere una gratificazione economica.
a cura di Antigone
Associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale