Un libro per raccontare gli ecovillaggi italiani
Non c’è un solo modo di vivere. Ce ne sono parecchi. E uno di questi è rappresentato dal modello degli ecovillaggi. Si tratta di comunità intenzionali, realtà comunitarie nelle quali gli abitanti, intenzionalmente appunto, scelgono di vivere insieme seguendo valori e progetti comuni. In Italia ne esistono parecchie di queste realtà, da nord a sud. Circa venti di queste fanno parte della rete Rive (Rete italiana villaggi ecologici). Tante altre sono al di fuori di essa.
Il 23 ottobre, al San Marino Green Festival, è stato lanciato un crowdfounding per la pubblicazione di un libro sul giro degli ecovillaggi italiani. Un libro che ha coinvolto venti autori, tra viaggiatori ed esperti di villaggi ecologici, impegnati nella visita di quaranta villaggi in tutto il territorio nazionale per un anno intero. Ospite d’onore il botanico e saggista Stefano Mancuso.
L’iniziativa nasce da un’idea di Lorenzo Olivieri e Jacopo Tabanelli, fondatori della Compagnia di Viaggi Mistici Chakruna Way of Living. I due, infatti, hanno trascorso il lockdown del marzo 2020 proprio all’interno di due ecovillaggi: uno a Panama, l’altro a Bali. Da questa esperienza nasce l’idea di raccontare le realtà comunitarie italiane. “Dopo l’esperienza a Panama – ci racconta Olivieri – mi sono chiesto quale fosse la situazione in Italia. Insieme a Jacopo ci siamo resi conto che nel nostro paese esistono parecchie esperienze comunitarie. Abbiamo iniziato a conoscerle e abbiamo così pensato di coinvolgere viaggiatori ed esperti per raccontare gli ecovillaggi in un libro. È importante che le persone sappiano che esistano realtà di questo tipo”.
Modelli di vita alternativa, gli ecovillaggi, che incontrano anche l’interesse delle Nazioni Unite. Infatti, i modelli di cooperazione e le migliori pratiche che i villaggi sperimentano e propongono hanno ispirato gli obiettivi 2030 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e sono possibili soluzioni ai problemi dell’essere umano. Per prenotare una copia in anticipo o per contribuire alla campagna di crowdfounding, visita il sito cliccando qui.