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Un giorno in studio con Kendrick Lamar: Sushi, Perfezionismi e News sul seguito di “good kid m.A.A.d. city”

Kendrick LAM - myhiphop

Credits: B+ ed Eric Coleman per Mochilla.com

In questi giorni è facile pensare a un Kendrick Lamar concentratissimo in studio, al lavoro per completare il disco che seguirà “good kid m.A.A.d. city – il suo esplosivo debutto con una major label nel 2012. Inansul Ahmed, giornalista di Complex.com, ha passato una giornata in studio assieme a K-Dot, cercando di raccogliere le novità sul suo nuovo progetto e di capire come funziona la sua mente in fase creativa. Quanto emerge da questa intervista-story è il ritratto di un artista fenomenale, oltre ovviamente a nuovi rumors che alimentano l’hype attorno al prossimo album.

Tutti siamo d’accordo nel dire che GKMC è stato qualcosa di più di un ottimo album. E’ stato un evento storico, un capolavoro moderno capace di fronteggiare “Illmatic”, “Reasonable Doubt” e “Doggystyle”. Un’ambizione artistica e altamente personale che ripercorre i temi principali della vita di Kendrick, abbracciando la gang culture di Compton, alcool, droghe, vita, morte, Dio, famiglia e i tentativi di arrivare a una ragazza – Sherane il suo nome. “good kid m.A.A.d. city” ha venduto 1.2 milioni di copie, trasformando Kendrick da Internet sensation a rap star testa di serie.

Il successo di GKMC nel 2012, assieme a “Control System” di Ab-Soul e “Habits & Contradictions” di Schoolboy Q, ha reso la TDE – che aveva mosso i primi passi nel 1997 partendo dallo studio casalingo a Carson (California) di Anthony “Top Dawg” Tiffith – la nuova etichetta più figa in circolazione. I mesi successivi hanno confermato questa evoluzione, grazie a release acclamate come “My Krazy Life” di YG, “Oxymoron” di Schoolboy Q e “These Days…“ di AbSoul. GKMC mantiene però salda in testa la corona della più grande conquista.

QUANDO KENDRICK LAMAR HA RILASCIATO UN CLASSICO CON “good kidm m.A.A.d. city”, NESSUNO SE L’ASPETTAVA. ORA CHE TUTTO IL MONDO STA ASPETTANDO, RIUSCIRA’ A SUPERARE SE STESSO?

Kendrick ha 27 anni, è una star in grado di muovere isterismi e il mondo Hip Hop (ma non solo) è in attesa, perché vuole scoprire se sarà in grado di ottenere il meglio una seconda volta. Le aspettative sono altissime e Kendrick sa che dopo GKMC un semplice “buon lavoro” non sarà abbastanza. Kendrick ha rivelato che non ha ancora in mente niente per la cover del nuovo disco, nonostante avesse pronta da anni quella per GKMC, e lo stesso accade quando gli si chiede qualche informazione in più sul titolo. “Sto flirtando con qualche idea” risponde.

Kendrick lavora principalmente con i producers di casa TDE, come Tae Beast e Sounwave, ma ovviamente cerca ispirazione in studio anche nella figura quasi mistica di Dr. Dre – che dice: “sta ancora dando forma alle idee che ha in testa”, ma stando alle sue parole Kendrick  ha già registrato qualcosa tra i 30 e i 40 nuovi brani per il disco (per GKMC i pezzi furono tra i 60 e i 70). Secondo Dre, il nuovo disco di Kendrick sarà pronto per la release nella parte finale di quest’anno.

COMPLEX_Kendrick_cover_680La vita in studio è frenetica, e per qualche ora Kendrick deve mettere da parte il progetto del nuovo disco per occuparsi delle strofe dei featuring che compariranno nei prossimi album di altri artisti. Di solito una strofa di Kendrick costa attorno ai 250,000$ – ma valgono sempre tutti, come in “Love Game” assieme a Eminem o i versi che hanno completamente rubato la scena ad A$AP Rocky in “Fuckin’ Problems” – pezzo inizialmente pensato per GKMC, ma poi scartato perché non funzionava con l’arco narrativo del disco.

Dopo aver registrato Kendrick torna in studio e connette testa e computer alle casse, ri-ascoltando più volte i versi dell’artista con cui sta collaborando, anche di tracce diverse mentre si disseta con una bottiglia d’acqua e prima di buttarsi su un vulcano di sushi al salmone ordinato poco fuori lo studio. Tende a mangiare sano – insalate, pollo, molta acqua. Gioca a basket due volte a settimana perché, come dice Jay Z, fare il rap “is like an excercise”. A differenza di altri rapper – inclusi i colleghi della TDE Schoolboy Q e Ab-Soul – beve raramente e non fuma. Tutti sanno che non bisogna disturbarlo quando è al lavoro. A volte caccia ogni essere vivente fuori dallo studio per poter ascoltare strumentali su strumentali per tutta la notte, da solo. A volte spegne il cellulare e possono passare mesi prima che lo riaccenda.

Dicono che in studio sia uno scienziato pazzo, ma se lo si osserva mentre lavora niente sembra eccentrico o fuori posto. E’ un calcolatore sorprendente: ogni brano si costruisce lentamente, di pari passo alla rivelazione del suo progetto. Kendrick gira per la stanza ripetendo le strofe mentalmente con l’indice destro rivolto all’esterno come se stesse indicando ogni sillaba. Scarabocchia i versi su un taccuino, poi una piccola pausa giusto il tempo di controllare le mail e far due parole in studio prima di arraffare un tecnico del suono e riprendere il lavoro. Luci attenuate e beat in loop, Kendrick canticchia i versi tra se e se e via, dentro la cabina di registrazione pronto per cominciare.

Dicono che osservare Kendrick al lavoro sia come osservare un campione di scacchi giocare 5 partite contemporaneamente. Inizia con un brano e poi prosegue con un altro. Può lavorare anche su 5 canzoni al giorno, nella sua testa c’è un movimento pazzesco. E in studio, Kendrick è precisione da studiare. Rappa ad occhi chiusi, con le braccia in fuori come se stesse facendo un incantesimo. Dopo 10 registrazioni e tentativi non è ancora contento e allora fuori dalla cabina diretto al taccuino. Sistema i versi sul foglio, eliminando qualche riga e aggiungendone di nuove. Ma quando torna nella cabina, il foglio resta dov’è.

Kendrick sostiene che su di lui ci sia meno pressione ora rispetto a quando “good kid m.A.A.d. city” è uscito, in quel momento sì era “super nervous”. Dice:  “Una volta ho chiesto a Pharrell: pensi che lo capiranno? E lui mi ha risposto: Non dubitare mai più di te stesso. Sii sempre consapevole, ma non interpretare in maniera sbagliata la tua prima impressione, l’input che ti dice dove sta guardando il tuo cuore.” 

Oggi Kendrick si fida totalmente del suo processo creativo ed è sicuro che lo porterà esattamente dove vuole arrivare. “Se continuo a pensare di dover fare qualcosa di meglio rispetto a GKMC, allora sarà solo quello. Questo non significa mettersi alla prova. Non voglio diventare quella persona che riflette troppo su quanto è stato fatto. Il punto della questione è ciò che sto facendo ora. La mia bravura si valuta solo in funzione della mia ultima parola, del mio ultimo ritornello o del mio ultimo incastro.” 

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Adattato dahttp://www.complex.com/covers/kendrick-lamar-interview-turn-the-page-2014-cover-story/
Di: Insanul Ahmed
Per: Complex.com
Foto: B+ ed Eric Coleman per Mochilla.com



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