L’acqua è sinonimo di vita, ma, se è inquinata, può rappresentare un serio pericolo, perché può diventare veicolo di diffusione di malattie anche gravi e arrecare danni irreversibili all’ambiente. Esistono diversi strumenti per monitorare la qualità dell’acqua, ma sono tutti molto costosi e le analisi chimiche non sempre riescono a individuare gli agenti contaminanti.
Gli scienziati dell’ Universitat Autonoma de Barcelona hanno messo a punto un biosensore che presenta non pochi vantaggi, innanzitutto il basso costo, in quanto i materiali usati sono veramente “poveri”, ma di notevole efficacia. Il biosensore, infatti, è costituito da carta assorbente, ricoperta da uno strato di batteri. Il particolare metabolismo dei batteri utilizzati, inversamente proporzionale alla tossicità dei batteri, determina il cambiamento di colore del biosensore. Sarà possibile conoscere lo stato di salute dell’acqua in meno di mezz’ora.
Il batterio che risulta particolarmente efficace per questo inconsueto monitoraggio dell’acqua è l’Escherichia Coli, il temibile batterio intestinale che consente di portare allo scoperto gli insidiosi agenti contaminanti. I biosensori, dunque, rappresentano uno strumento prezioso per scongiurare il pericolo che l’acqua da fonte di vita e benessere si trasformi in un veleno inodore e insapore.