Un aereo ibrido per le tratte regionali: volare a emissioni (quasi) zero
La propulsione elettrica ha tanti vantaggi: tra tutti l’essere più silenziosi e la riduzione del consumo di carburante sono gli aspetti che più interessano all’areonautica, che si sta spingendo con la ricerca su questo fronte, cercando di superare i limiti che la batteria impone (in termini di durata e di peso).
Zunum, colibrì nella lingua dei Maya, è un prototipo finanziato da Boeing e di JetBlue Technology che punta alla creazione di un velivolo ibrido per passeggeri, che copra le tratte regionali, sfruttando tutta quella rete di piccoli aeroporti dimenticati dalle grosse aziende.
Il concetto è dotare la batteria di un generatore complementare a kerosene, in modo che possa sopperire al limite di durata, allungando da 300 a 1100 i km percorribili. Si stima che l’approccio ibrido potrà ridurre il rumore del 75% e diminuire dal 40 all’80% i costi del carburante. L’obiettivo è un aereo a corto raggio, dai 10 ai 50 posti, che renda più conveniente la decisione di volare piuttosto che intasare le autostrade.
Nei primi mesi del 2020 si presume saranno disponibili i risultati dei primi test, con l’augurio di poter iniziare la produzione industriale a partire dal prossimo decennio.