Two Fingerz – Figli Del Caos (txt)
(musica: M. Dagani, L. Porzio, E. Caruso/
parole: D. Lazzarin, J.D’Amico, R. Garifo)
Non siamo noi quelli a fare la storia, quelli che avranno la gloria. Noi siamo quelli che stanno nel mezzo, quelli che la vittoria non sanno che sapore ha: siamo i figli del caos.
Spero non frani l’hi-fi, Finger 2 mami!
Ragiono come Mel Brooks: vita da cani. E, se le occasioni rendono l’uomo ladro, io non ho rubato mai perche’ non ne ho avute mai. Intorno ho sempre avuto guai, e non sono “buoni compagni” come per le bimbe di ‘Non E’ La Rai’. Non trovi riposo neanche alle Hawaii. Arrivano dappertutto come il Wi-Fi.
Apro varchi dove gli altri hanno rinunciato, e da la’ parto alla ricerca di pace come il Dalai Lama. Ma io non sono il Dalai e pace non ne ho avuta mai, se non nel ventre di mamma.
Ho il caos nel cuore, la gola lo traduce in storie ma nei momenti importanti mangio le parole. E per questo mi isolo come lo stagno, tengo un diario sulle piastrelle del bagno e a casa vivo nel caos.
Siamo i figli del Caos. Two Fingerz Up!
Quand’ero bambino mi chiamavano frocio perche’ giocavo con le Barbie e guardavo Bambi. Gli altri giocavano con le armi. Ora gli altri stanno al bar e io esco con Barbie che vogliono scoparmi.
E cerco le risposte all’assoluto nel gin ma il gin resta freddo e muto. Mi venderei il fegato per vivere ma quando scopo non e’ mai a scopo di lucro. Ne’ finiro’ mai dentro perche’ vendo droga. Quella che ho la tengo, per me e’ sempre poca. E non penso la politica ci stia dentro perche’ in Parlamento hanno trovato canne e coca.
Uno come me cerca la morte per un po’ di riposo o in alternativa per diventare famoso.
Quindi: o domani passi il mio pezzo in radio o dopodomani mi suicido e ritorno nel caos.
Non siamo noi quelli che inseguono i sogni.
Abbiamo solo bisogni e non abbiamo tempo da perdere.
Non siamo noi quelli che aspettano senza far niente.
Quello che ci vogliamo, noi ce lo andiamo a prendere.
Non siamo noi quelli che pensano che un uomo vale in base al suo capitale e non a quello che fa.
Quelli che la vittoria non sanno che sapore ha: siamo i figli del caos.