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Tutti i dati su cannabis, droghe, carcere e repressione in Italia nel nuovo Libro Bianco

Tutti i dati su cannabis, droghe, carcere e repressione in Italia nel nuovo Libro BiancoCome ogni anno è arrivata puntuale la pubblicazione del Libro Bianco curato da Forum Droghe, Associazione Antigone, Società della Ragione e Cnca. Uno strumento indipendente e fondamentale per conoscere lo stato della legislazione italiana sulle droghe e dei suoi numerosi effetti collaterali, fatti di criminalizzazione, sequestri, carcere e sanzioni amministrative. Il testo completo è disponibile in formato gratuito (scaricabile a questo link), mentre di seguito vi forniamo una sintesi dei dati più significativi contenuti.

OLTRE UN DETENUTO SU TRE IN CARCERE PER DROGA. Nonostante la legge Fini-Giovanardi non sia più in vigore da oltre tre anni tornano ad aumentare gli ingressi in carcere per violazione dell’art 73 della legislazione antidroga (produzione e possesso ai fini di spaccio) sia in termini assoluti che percentuali. 13.356 incarcerazioni nel 2016 sono stati causati da imputazioni o condanne sulla base dell’art. 73 del Testo unico. Si tratta del 28,21% del totale degli ingressi in carcere. Gli arresti per droghe sono aumentati di 1519 unità rispetto al 2015. In tutto i detenuti per violazione delle legge n.73 rappresentano quasi un terzo del totale (il 32,52%). A questi si aggiungono 5.868 carcerati per art. 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), il 10,74% del totale. Complessivamente, quindi, ben il 43,26% dei detenuti in Italia è per violazione della legge sulle droghe. Ma mentre i “pesci piccoli” tornano ad aumentare, i consorzi criminali continuano a restare fuori dai radar della repressione penale.

MANCANO ALTERNATIVE PER I TOSSICODIPENDENTI. Altrettanto impressionanti i numeri sui detenuti tossicodipendenti presenti nelle carceri italiane, sintomo inconfutabile di un sistema repressivo incapace di rieducare e garantire benessere psico-fisico ai cittadini privati della libertà. 14.157 dei 54.653 detenuti al 31/12/2016 sono tossicodipendenti. Il 25,9% del totale, in costante aumento da alcuni anni dopo che il picco post applicazione della Fini-Giovanardi (27,57% nel 2007) era stato riassorbito a seguito di una serie di interventi legislativi correttivi. Per gli ingressi si tocca invece il massimo degli ultimi dodici anni: il 33,95% dei soggetti entrati in carcere nel corso del 2016 era tossicodipendente. Un quadro ancor più grave perché accompagnato da un ulteriore diminuzione del già insufficiente accesso alle misure alternative al carcere, alle quali riescono ad accedere solo il 23,35% dei detenuti.

OTTO SANZIONI AMMINISTRATIVE SU DIECI PER CANNABIS. Parte integrante della gestione repressiva del fenomeno è anche il ricorso alle sanzioni amministrative, che colpiscono con sospensioni della patente, divieti di espatrio e obblighi alle analisi migliaia di semplici consumatori trovati in possesso di pochi grammi di sostanze illegali. Dopo il vistoso calo del 2015 tornano ad aumentare le persone segnalate al Prefetto per consumo di sostanze illecite: da 27.718 a 32.687 (+17,92%) con una impennata delle segnalazioni dei minori (+237,15%). Aumenta sensibilmente anche il numero delle segnalazioni (da 32.478 a 36.795, +13,29%). La repressione colpisce per quasi l’80% i consumatori di cannabinoidi (78,98%), seguono a distanza cocaina (13,68%) e eroina (5,35%) e, in maniera irrilevante, le altre sostanze. Dal 1990 1.164.158 persone sono state segnalate per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale; di queste il 72,57% per derivati della cannabis.



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