Trova lo spazio per dialogare con te stesso
La mia personale esperienza nella pratica della meditazione e della disciplina ha contribuito a salvarmi la vita nei momenti più difficili della mia esistenza. La contaminazione culturale ci ha permesso di conoscere le discipline orientali ed anche in occidente sono moltissimi coloro che si dedicano a tutte quelle pratiche che vengono chiamate genericamente “arti marziali”.
Durante i mesi della mia prigionia, in un ambiente decisamente “estremo” ho avuto in dono due libri che insegnavano a meditare attraverso la respirazione e il thai chi. Inizialmente ho dovuto quasi “violentarmi” per trovare il coraggio di mettermi in disparte nel cortile affollato della prigione e cercare di isolarmi dal mondo per percorrere la strada dell’introspezione, dalla quale non si può prescindere, praticando la meditazione, il cui scopo è in fondo, proprio quello di portarci ad una conoscenza più profonda di noi stessi. Credo che non sarei riuscito a sopportare la privazione della libertà senza quei due libri, dei quali, a distanza di tempo, capisco l’importanza ed il valore, valore che però non si sarebbe espresso, se io non vi avessi aggiunto la caparbia costanza di non abbandonare ai primi tentativi, poiché è proprio la costanza nella pratica che rende utile la meditazione.
Dato le nostre vite, anche per chi non è rinchiuso tra le mura di una prigione, hanno un ritmo tale che ci costringe ad allontanarci spesso dalla nostra essenza, diventa importante in ogni fase della nostra vita perseverare nel trovare lo spazio per dialogare con noi stessi e la pratica di una disciplina può essere la chiave di volta che fa la differenza. Lascio a voi il compito di trovare il modo migliore.