Ambiente e natura

Trivelle a tutta forza: il piano del governo per una transizione energetica “sostenibile”

Via libera all’aumento della produzione nazionale di gas e petrolio. Una scelta scellerata, tutt'altro che sostenibile

Trivelle

Il 28 Dicembre 2021 il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha approvato il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree idonee (PITESAI), anche se la notizia viene resa pubblica solo ora.

Cosa prevede questo piano? Semplice, trivelle dappertutto. Altro che transizione energetica “sostenibile”.

A lungo ce l’hanno tirata con il “caro gas”, aggiungendo la falsa equivalenza trivelle = risparmio in bolletta così da farla bere all’italiano medio, che magari finisce pure per crederci.

Sulla scia di questo miraggio è arrivato il via libera all’aumento della produzione nazionale di gas e petrolio a partire dall’Adriatico, Ravenna in primis, e seguire a trivellare come da mappa.

Mappa delle aree idonee all sfruttamento “sostenibile” di petrolio e gas in Italia
La mappa delle aree idonee all sfruttamento “sostenibile” di petrolio e gas in Italia

Essenzialmente è la stessa mappa che esiste da sempre! Sia per il mare sia per la terraferma in Basilicata, Emilia Romagna, Abruzzo, Veneto, Molise, Lombardia, Sicilia, Calabria. Il Friuli Venezia Giulia è una new entry! Salve solo la Valle D’Aosta, il Trentino Alto Adige, la Liguria e l’Umbria, dove trivelle non ce ne sono mai state.

Non è cambiato nulla rispetto alle mappe precedenti, se non il colore azzurrino per evidenziare i siti.

Secondo Cingolani e Draghi, con le trivelle nuove e vecchie si può arrivare a una sorta di indipendenza energetica che ci porterà alla transizione energetica “sostenibile”.

Vogliono farci credere che per avere meno fossili ci vogliono più fossili! Lo chiamano revamping, è invece distruzione, bruttezza, inquinamento e morte.

Più gas e petrolio cerchiamo, più infrastruttura viene costruita e più i costi di tale infrastruttura per essere ammortizzati hanno bisogno di maggiore gas e petrolio. In pratica non ne usciamo più.

Cosa possiamo fare? Protestare, mettere pressione ai politici a livello locale e nazionale. Organizzare eventi,  ricordare che il pianeta è sulla via del collasso.



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