Triton: il primo respiratore artificiale subacqueo
Ci sono due desideri che gli uomini hanno sempre avuto e che non sono mai riusciti a realizzare: volare e respirare sott’acqua. A parte, infatti, lo sfortunato Icaro e il pescatore Glauco, che divenne una divinità acquatica, mangiando erbe magiche, finora nessuno è mai riuscito a volare e a respirare sott’acqua.
Esplorare l’affascinante mondo sottomarino senza l’incubo delle bombole di ossigeno, liberi di muoversi, senza peso, come i pesci, sarebbe veramente fantastico e, finalmente, dopo anni di attesa è venuto alla luce Triton, il primo respiratore artificiale subacqueo, un prototipo sicuramente perfettibile, che ha entusiasmato a tal punto i pionieri di questo meraviglioso prodotto della tecnologia intelligente da incrementare in modo vertiginoso le vendite sul sito IndieGoGo, dove è disponibile in prevendita a 299 dollari.
Il principio su cui si basa Triton è la separazione degli atomi di ossigeno da quelli di idrogeno, grazie all’azione di un filtro e di un micro-compressore. I punti deboli di Triton sono legati principalmente alla scarsa autonomia della batteria che dura 45 minuti, ma sicuramente, con l’andar del tempo, anche questo limite sarà oltrepassato e i meravigliosi fondali marini schiuderanno le loro inaccessibili profondità agli amanti di un universo liquido e palpitante.