Trent’anni tra hiphop e cannabis: Dj Muggs (Cypress Hill) si racconta a Dolce Vita
Lawrence Muggerud, meglio conosciuto come Dj Muggs, è uno dei dj e produttori musicali più famosi al mondo. È membro fondatore del collettivo Soul Assassins e del famigerato gruppo hip-hop Cypress Hill. Nell’arco dei suoi oltre trent’anni di carriera ha collaborato con artisti di fama mondiale come Dr.Dre, Ice Cube, GZA, RZA, Mobb Deep, Depeche Mode, U2 e tanti altri. Il prossimo 12 di marzo si esibirà all’after party della conferenza ICBC (International Cannabis Business Conferences) di Barcellona, dove Dolce Vita è media partner. Lo abbiamo intervistato in esclusiva.
Los Angeles ha da poco festeggiato i 30 anni di Cypress Hill con una stella sulla Walk of Fame. Cosa significa per te stare vicino a leggende della musica e del cinema?
Significa che il mio lavoro di oltre trent’anni viene riconosciuto. Ci ho messo tanto impegno e ho passato tanti anni in tour lontano dalla mia famiglia, ed essere ricompensati per questo è una bella cosa. Ora chi mi vede lì dice: “wow amico, hai lavorato sodo, hai trasformato la cultura, hai migliorato molte vite, hai contribuito così tanto alla comunità e vogliamo celebrarti”.
Che poi è la verità perché è da oltre trent’anni che lavoro anche per gli altri, provo a essere una fonte di ispirazione per i giovani, perché ci tengo molto alle nuove generazioni.
Riguardo alle nuove generazioni, come vedi la scena hip hop attuale e verso dove si sta muovendo?
Penso che non ci sia un momento migliore per la scena. Oggi l’hip hop si muove su tre assi principali: da una parte il sound più commerciale e main stream, dall’altra c’è il fenomeno Trap e poi troviamo il rap più underground, più autentico. Quest’ultimo è l’ambiente nel quale mi muovo e dove cerco nuovi talenti da far crescere e con cui collaborare. Per esempio, ti parlo di Roc Marciano che è colui che ha guidato questa rinascita 10 anni fa e ora è lui il King a New York. Ma abbiamo anche artisti come Mayhem Lauren, Westside Gunn, Benny the Butcher, Crimeapple… Il sound sta tornando e vedrai come diventerà sempre più grande e potente.
Il primo album ‘Cypress Hill’ è stato pubblicato nel 1991. L’anno prossimo compierà trent’anni, pensate di festeggiare in qualche modo particolare?
Ancora non lo so… Forse. Sto facendo tante cose con i Cypress ma la verità e che ora, per quanto riguarda la musica, sono concentrato sul futuro.
La gente pensa che arrivati a una certa età dovresti fermarti. Ma se penso che gli artisti che mi hanno ispirato sono Picasso, Alejandro Jodorowski e Dali, capisco che l’età è solo un numero. Ciò che conta è come ti senti e quanto sei creativo, non l’età che hai. Nella musica Pop certo che c’è un’età, ma per l’arte non è così. Quindi non importa quale sia il tuo numero, perché la creatività non ha numeri, l’ispirazione non ha un numero. Ecco da dove vengo, ecco come la penso, questo è il modo in cui sono creativo.
Debbo dire che oggi mi sento più ispirato e creativo che mai, e se ci fai caso anche gli artisti che ho menzionato prima hanno prodotto la loro arte migliore quando avevano 50 o 60 anni. Questo è quello che do alla musica, all’hip hop.
La tua musica è senza dubbio una delle colonne sonore preferite dai fumatori di tutto il mondo, ma tu cosa ascolti quando fumi?
Ascolto molta musica e non mi limito mai a un unico genere. Ascolto reggae, Roc Marciano, mi piace ascoltare Sade, alcune volte Aphex Twin, ma anche narcocorridos e perché no jazz. Ascolto musica di varie epoche e di luoghi diversi. Mi piace molto anche il rock classico.
Ora che molti stati U.S.A hanno aperto alla cannabis, troviamo sul mercato prodotti di prima qualità quasi sconosciuti prima. C’è qualcosa che ti piace particolarmente?
A me piace l’erba buona, mi piace fumare la ganja in particolare varietà come: LA Kush, Cookies, Insane OG, la marca di B-Real. Uso anche gli infusi alla cannabis e mi piacciono molto le barrette di cioccolato di Bhang.
Da qualche tempo sei diventato direttore artistico di Bhang. Dato che il mondo dei prodotti commestibili alla cannabis è ancora poco conosciuto dai consumatori, quale approccio consigli a coloro che vogliano assaggiarli per la prima volta?
Il fatto è che da Bhang viene tutto misurato, quindi ogni volta che assumi una porzione essa contiene sempre la stessa dose. In passato invece, non ne eri certo: a volte i prodotti contenevano troppo principio attivo e a volte non a sufficienza. Bhang effettua test sui prodotti prima, durante e dopo la fabbricazione per assicurare l’omogeneità del prodotto, si tratta di un aspetto importante.
Il mio consiglio è di cominciare gradualmente perché i prodotti commestibili alla cannabis impiegano circa mezz’ora a fare effetto e spesso capita che la gente non lo senta subito e continua ad assumerne fino a che, improvvisamente, si sente strafatta. Ad esempio se una dose è 10 mg, comincerei con un terzo per sentirne gli effetti. Se poi non è sufficiente, si aspetta un’oretta e se ne prende un altro po’, fino a che non si capisce come funziona dato che è diverso dal fumare una canna. A quel punto capisci che effetto fa, lo inizi a controllare e ti senti più a tuo agio con questo metodo di assunzione, potendo quindi cominciare ad aumentare la dose. Ma non esagerare! Questo è quello che direi a chi desidera provare i prodotti alla cannabis per la prima volta. Se usi i cibi alla cannabis in modo corretto, li amerai e potrai inoltre assumerli ogni giorno sotto forma di microdose ed essere perfettamente in grado di affrontare la tua giornata.
A proposito di microdosi, si tratta di un concetto nuovo con cui negli U.S.A state rivoluzionando le modalità di assunzione della cannabis, e non solo…
Non c’è bisogno di stare strafatti ogni volta. A volte basta solo una quantità che ti permetta di svolgere le tue attività quotidiane senza intoppi. Quando capisci che le sostanze (l’erba, i funghi…) sono strumenti, li puoi usare per aprire nuove dimensioni nella tua testa. Servono per rilassarsi e per liberarsi dall’ansia. Bisogna solo fare le cose con calma e in maniera serena.
Con l’espandersi della legalizzazione stiamo assistendo a una sfrenata corsa all’oro verde, molte aziende tentano la fortuna ma poche hanno successo. Quanto sono importanti per un’azienda concetti quali l’integrità, la strategia e la conoscenza?
Molte grosse aziende vogliono entrare nel mondo dell’erba semplicemente perché pensano che tutti la compreranno. Ma i consumatori di cannabis non sono stupidi, sono diversi dal consumatore medio, sono più intelligenti e sanno cosa vale la pena e cosa no.
Non basta lanciare l’erba sul mercato per venderla. Devi fare parte del mondo della cannabis visto che i consumatori sanno riconoscere certe cose. Se non fai parte di questo mondo, se sei solo un impiegato di una corporation che tenta di vendere cannabis, non hai futuro… questo genere di aziende stanno fallendo. Pensavano di partecipare alla corsa all’oro verde, ma i consumatori di erba riconoscono quando il prodotto fa schifo o quando l’azienda ha come unico obbiettivo quello di fare soldi, e quindi non comprano nulla.
Dunque, per me l’integrità e l’onestà sono fattori molto importanti. Se il tuo prodotto è ottimo, gli hai dedicato tempo ed e anche omogeneo, allora i consumatori sanno che stanno acquistando il meglio.
Per quanto riguarda la strategia, diciamo che ce ne sono molte. Ma oggi la presentazione è fondamentale e anche l’educazione del consumatore. Ai meno informati c’è da far sapere come è fatto il prodotto, quali sono i sui suoi effetti e quali i benefici. Ci sono in giro molti potenziali consumatori di cannabis, gente che non ne ha mai fatto uso, che l’ha sempre guardata con timore pensando fosse qualcosa di negativo. Ma ora realizzano che non è dannosa e la vogliono usare. Per questo è importante l’aspetto educativo.
E poi, considera che porto a Bhang il bagaglio culturale del mondo della cannabis. Questa cultura fa parte della mia vita da più di trent’anni. Forse è questo il motivo per cui ho ricevuto proposte di lavoro da più di dieci aziende. Ma la collaborazione con Bhang è nata perché io sono un appassionato del loro cioccolato da almeno 7 anni, lo mangio sempre. Quando ho conosciuto il proprietario, mi è subito piaciuta la sua filosofia. Lui è un maestro cioccolatiere ed è cresciuto con la mia musica, in più sa come fabbricare prodotti alimentari, tant’è vero che a Bhang sono stati i primi a riportare nell’etichetta dei prodotti la lista completa degli ingredienti.
Quando il proprietario è entrato nel mondo della cannabis siamo diventati amici, ho visto come lavoravano e ho dato qualche consiglio. A quel punto mi ha chiesto se volevo collaborare con loro e ho accettato.
Qualche mese fa hai messo in vendita la tua collezione di vinili, alcuni dei quali rari. Come mai?
La verità è che non avevo più spazio per tutti i dischi, molti dei quali non ascoltavo più. Allora ho sentito il buon Egon, la cui etichetta gestisce Madlib – uno dei miei migliori amici –, che mi ha subito suggerito di aprire un un pop-up store. Così lo abbiamo fatto e abbiamo venduto circa un terzo della collezione. Ho tenuto per me una decina di dischi, i miei preferiti. La prossima vendita è in programma per giugno, invece il terzo store è previsto per ottobre probabilmente.
Grazie a questa iniziativa la gente può acquistare quelli che sono stati i miei primi vinili, dischi su cui ho annotato cose… i ragazzi si sono divertiti ad acquistarli perché è come avere per le mani un pezzo di storia.
Invece, tutto il resto del mio archivio e le cose che ho collezionato dal 1988 al 1997 le donerò a un college. In questo modo se qualcuno desidera vedere cose che il pubblico non ha mai visto, potrà andare a consultare questi documenti.
Quali sono i prossimi progetti?
Diciamo che non mi fermo un attimo, l’anno scorso ho fatto uscire ben 6 album e continuo a sfornarne. Passo quasi tutto il giorno in studio a produrre. Sono appena tornato da un tour in Messico e sto lavorando a molta nuova musica che presto verrà pubblicata.
Suonerò il prossimo 12 marzo all’International Cannabis Business Conference di Barcellona, città stupenda dove ho anche in programma un paio di show in qualche social club, ma non posso parlarne perché i dettagli verranno svelati all’ultimo momento.