Industriale

Toscana: protocollo per la canapa industriale

Firmato il protocollo d'intesa tra l'Ente Tutela e Innovazione Canapa della Toscana e il Comando Regionale dei Carabinieri della Forestale per garantire la legalità della filiera agro-industriale della canapa

Carabinieri con Enzo Vitabile di Etica ETS in campo di canapa

Al fine di garantire la legalità della filiera agro-industriale della canapa, l’anno scorso è stata firmato un protocollo d’intesa tra l’Ente Tutela e Innovazione Canapa della Toscana (E.T.I.Ca) e il Comando Regionale dei Carabinieri della Forestale toscana.

Sappiamo infatti purtroppo, che non sempre le Forze dell’Ordine riescono a facilitare il  settore della canapa industriale, a volte anche semplicemente per una mancanza di coordinamento tra i vari attori in gioco, ecco che questo protocollo d’intesa nasce proprio al fine di evitare questo genere di problemi.

Per approfondire la questione e per gentile concessione della rivista Canapa Industriale, di seguito alcuni brani tratti dall’intervista realizzata da Martina Sgorlon a Francesco Vitabile, Presidente presso Resilienza Italia Onlus, Presidente e Direttore Generale presso Il Borgo Della Canapa, nonché membro del Tavolo Tecnico della Filiera della Canapa Industriale presso il Ministero Politiche Agricole, Alimentari Forestali (MIPAAF).

“Quando è stato concepito il progetto ETICA ETS? Qual è il suo obiettivo finale?
L’Ente Tutela e Innovazione Canapa della Toscana ETS (che viene abbreviato “E.T.I.CA.”) è stato registrato il 31 agosto 2021, non ha scopo di lucro e persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di diverse attività, a partire dalla cooperazione allo sviluppo del settore della Cannabis sativa L. (cd. canapa industriale) al fine di sostenere e promuovere la filiera agro-industriale nel territorio regionale toscano attuando le politiche regionali.

Non solo, la nostra idea è anche quella di promuovere attività di educazione, istruzione e formazione professionale (ai sensi della L. 28.03.2003 n. 53 e successive modifiche), così come attività culturali di interesse sociale con finalità educativa. A questo si aggiunge il desiderio di curare e promuovere la ricerca scientifica, non solo in ambito agricolo o industriale, ma anche terapeutico.

Sottolineo che il progetto riguarda la Canapa sativa L. in tutta la sua interezza, dalle radici all’apicale, ma soprattutto in tutti i tipi di lavorazione, di trasformazione e di destinazioni di uso.

E in che modo?
Seguiamo e curiamo diverse attività in raccordo con la Direzione Regionale Agricoltura, come il predisporre protocolli di produzione agro-industriale al fine di standardizzare l’intero processo produttivo; il vigilare sull’osservanza dei suddetti protocolli; il rilasciare il marchio territoriale di qualità; o il curare la formazione professionale.

Ci occupiamo inoltre della promozione e della gestione del registro regionale e della banca del seme regionale, così come della costituzione di filiere territoriali prioritariamente locali. Puntiamo inoltre sull’utilizzo di terre incolte, per favorire l’occupazione nel settore agricolo. Dal punto di vista delle ricerche, invece, compiamo studi di fattibilità per gli utilizzi industriali delle materie prime, compresi gli studi di mercato.

Chi sono i soci fondatori e quali realtà sono state coinvolte? Chi vi sta supportando?
Tra i soci fondatori vediamo l’Associazione HRD ONG Resilienza Italia Onlus, la Società Il Borgo della Canapa S.r.l. – Società Agricola Benefit, con sede in Roccastrada (GR); la Società Ambra S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore signor Edoardo Alfinito, con sede in Siena; e il Dott. Agr. Saverio Lastrucci; c’è inoltre la collaborazione dell’avvocato Giacomo Bulleri.

Tra le altre realtà coinvolte anche il Comando Regione Carabinieri Forestali, come anticipato.

A che punto siete del progetto? Come sta andando?
Il progetto procede spedito grazie anche all’esperienza dei soci fondatori e del know how che gli stessi hanno accumulato nel corso degli anni in questo settore. Siamo infatti riusciti a creare il primo Protocollo di intesa con il Comando Carabinieri Forestali Della Regione Toscana.

L’obiettivo del documento è disciplinare l’attività di collaborazione tra E.T.I.CA e il Comando dei Carabinieri della Regione Toscana, nell’ambito delle specifiche competenze definite, rispettivamente, dalle leggi e dallo Statuto.

Le aree di collaborazione riguardano diversi aspetti: dai controlli all’organizzazione delle attività formative, dallo scambio delle rispettive competenze alle analisi dei campioni. Questo permetterà di fornire un adeguato supporto tecnico e operativo al fine di prevenire irregolarità nella coltivazione della canapa a uso industriale; è un settore complesso dal punto di vista normativo e dove le leggi non sono di facile applicazione.

I firmatari del Protocollo sono: l’Ente Tutela e Innovazione Canapa ETS (E.T.I.CA) nella persona del Presidente Francesco Vitabile, il COMANDO REGIONE CARABINIERI FORESTALE “TOSCANA”, nella persona del Comandante, Gen. B. Marina Marinelli, con la presenza e il sostegno Della Regione Toscana, nella persona dell’Ass. all’Agricoltura, nonché Vice Presidente Dott. Stefania Saccardi.

Secondo lei c’è una strada per aprire questa collaborazione a livello nazionale e uscire quindi dalla Toscana?
Assolutamente sì, il Protocollo fatto in Toscana è un Protocollo pilota. La nostra intenzione, come naturalmente quella dell’Arma, è proprio quella di estenderlo a livello nazionale. Parlo anche in qualità di rappresentante di filiera al tavolo tecnico del MIPAAF, al quale ho già portato questo Protocollo in visione e lo stiamo proprio attenzionando per poterlo estendere in tutta Italia.”



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