La Toscana fa da sé: legge regionale per il fine vita
Vittoria storica. La Toscana è la prima regione d'Italia a garantire il suicidio medicalmente assistito
Il Consiglio regionale della Toscana non aspetta l’Italia, e con 27 voti a favore e 13 contrari ha approvato il testo sul suicidio medicalmente assistito.
La legge, denominata Liberi Subito, nasce da un’iniziativa popolare lanciata dall’Associazione Luca Coscioni, che da sempre accompagna le persone in questo cammino piuttosto tortuoso.
L’ex eurodeputato Marco Cappato infatti, che sia per la cannabis, per l’eutanasia o per la ricerca scientifica, è promotore di una disobbedienza civile dietro l’altra.
Tutti ricorderanno anche il caso di Dj Fabo, al tempo Fabiano Antoniani: uomo tetraplegico che lo stesso Cappato ha assistito fino in Svizzera per permettergli il suicidio medicalmente assistito.
TOSCANA: COSA PREVEDE LA LEGGE SUL FINE VITA
Ai sensi della sentenza 242/19, che a suo tempo chiedeva al Parlamento nazionale di redarre una legge sul fine vita, la proposta approvata lo scorso 11 febbraio definisce le procedure e i tempi con cui il Servizio sanitario regionale deve verificare le condizioni per accedere a questa pratica.
In particolare, il disegno stabilisce che a poter richiedere il suicidio assistito siano le persone affette da patologie irreversibili, con sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale e capaci di decisioni consapevoli.
La legge prevede anche l’Istituzione di una Commissione medica multidisciplinare, che entro 20 giorni verifichi i requisiti necessari, e garantisca assistenza gratuita e tempi certificati per l’accesso al trattamento.
OLTRE LA TOSCANA: CHE LA LEGGE VENGA APPROVATA DA TUTTE LE REGIONI D’ITALIA
«Vittoria storica: la Toscana è la prima Regione in Italia ad approvare una legge che garantisce tempi e procedure certe sul “suicidio assistito”. Ora tocca alle altre Regioni!».
Così festeggia l’Associazione Luca Coscioni su X, il cui obiettivo primario adesso è quello di far approvare Liberi Subito in tutte le regioni della nostra Penisola.
Dove ricordiamo il suicidio assistito è già legale de facto, in forza della sentenza della Corte costituzionale del 2019, che recita: «non è punibile, perlomeno non a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli».
A mancare a livello nazionale però, oltre ad una legge completa, sono le garanzie su tempi e procedure per i pazienti e i medici. Vuoto che in Toscana sarà finalmente colmato.