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Timothy Leary: la vita, gli studi, le esperienze, l’LSD

Timothy Leary che sorride

Il Dr. Leary nacque il 22 ottobre 1920 a Springfield nel Massachusetts da una famiglia originaria del New England. Leary studiò per un breve periodo al “College of the Holy Cross” nel Worcester, mal sopportando i severi insegnamenti dell’istituzione Gesuita. Frequentò anche la West Point (un’accademia militare), ma si ritirò dopo 18 mesi. Nel 1943 ottenne la laurea in psicologia dall’università dell’Alabama. Ottenne anche un dottorato in psicologia dall’università della California nel 1950. Divenne professore assistente a Berkeley (1950-1955), capo ricercatore alla Kaiser Foundation (1955-1958) e oratore in psicologia all’università di Harvard (1959-1963).

Successivamente, descrisse quegli anni in modo dispregiativo, scrivendo che fu “un anonimo impiegato istituzionale che ogni mattina guidava la propria auto fino al lavoro, in una lunga colonna di auto pendolari per poi tornare, ogni notte, a casa a bere Martini… come molti milioni di borghesi, liberali, robot intellettuali”.

L’esperienza psichedelica e la ricerca

Durante una vacanza in Messico, partecipando ad un rituale religioso dei Nativi Americani, provò dei funghi allucinogeni contenenti psilocybina (un alcaloide della famiglia della tryptamina contenuto in alcuni funghi quali la Psilocybe cubensis e la Psilocybe semilanceata), questa esperienza cambiò decisamente la sua vita. Appena tornò ad Harvard nel 1960, Leary ed i suoi colleghi, fra i quali il Dr. Richard Alpert, iniziarono a condurre ricerche sugli effetti della psilocybina e successivamente, dell’ LSD assieme agli studenti diplomati.

Leary argomentò che l’uso dell’LSD nei giusti dosaggi, set (le aspettative di chi si accinge ad assumere una droga) e setting (l’ambiente e la situazione in cui si trova chi si accinge ad assumere una droga), preferibilmente sotto la guida di un professionista, altererebbe i comportamenti in nuovi e benefici modi. I suoi esperimenti non produssero omicidi, suicidi, psicosi o bad trips. Alcuni degli obiettivi della sua ricerca furono trovare una migliore soluzione al problema dell’alcolismo ed un modo di riformare i criminali recidivi. Molti fra i partecipanti alle ricerche di Leary riferirono di profonde esperienze mistiche e spirituali che sostennero, cambiarono le loro vite in modo molto positivo. Leary e Alpert vennero licenziati da Harvard nel 1963. I loro colleghi furono turbati dalla natura delle loro ricerche e dei genitori molto influenti si lamentarono presso l’amministrazione dell’università riguardo alla distribuzione degli allucinogeni. Non ancora scoraggiati, i due si trasferirono presso una grossa villa di New York chiamata Millbrook per continuare i loro esperimenti. In seguito, Leary scrisse: “Ci consideriamo come degli antropologi del ventunesimo secolo che abitano in una capsula temporale situata negli oscuri anni ‘60. Su questa colonia spaziale, stiamo cercando di creare un nuovo paganesimo e una nuova dedizione alla vita quale arte.”

The Psychedelic Experience

Sempre nel 1963, assieme a Ralph Metzner, scrisse un libro intitolato “The Psichedelic Experience” (L’Esperienza Psichedelica, ripubblicato nel 1993), apparentemente basato sul Libro Tibetano dei Morti, nel quale si legge: “Un esperienza psichedelica è un viaggio verso nuovi reami di coscienza. La dimensione ed il contenuto dell’esperienza non hanno limiti, ed i suoi connotati caratteristici sono la trascendenza dei concetti verbali, delle dimensioni spazio-temporali e dell’ego o identità. Tali esperienze di coscienza espansa possono verificarsi in una varietà di modi: deprivazione sensoriale, esercizi yoga, meditazione disciplinata, estasi estetica o religiosa, oppure spontaneamente. Più recentemente sono diventate accessibili a tutti tramite l’ingestione di droghe psichedeliche quali psilocybina, mescalina, DMT, etc. Chiaramente, non è la droga a produrre l’esperienza trascendentale. Essa funge solamente come chiave chimica – apre la mente, libera il sistema nervoso dagli schemi e dalle sue strutture ordinarie.” L’era di Millbrook terminò in seguito alle frequenti incursioni dell’FBI.

La diffusione degli psichedelici

Negli anni ‘60, diventò promotore del- la diffusione delle droghe alle masse. Sosteneva che le sostanze psicoattive fossero un dono della natura, in quanto nel cervello umano esistono dei ricettori dedicati ad accogliere quei particolari stimoli. L’apertura della propria mente e l’esplorazione di essa tramite gli psichedelici, venivano viste da Leary come il futuro dell’evoluzione umana. In quel periodo, grazie anche alla diffusione in occidente di religioni e filosofie orientali, delle quali gli psichedelici promettevano di raggiungere uno stato simile all’estasi e alla grazia da esse descritte, le droghe si diffusero in modo impressionante. Per questo motivo, Leary realizzò alcuni manuali per spiegarne l’utilizzo in sicurezza. Nonostante tutto, Albert Hoffman, lo scopritore dell’LSD, non era affatto d’accordo con l’idea di Leary di promuovere indiscriminatamente l’utilizzo di tale sostanza, preferendo invece, un approccio molto più ponderato ed attento. Si stima che, dalla sua scoperta fino 1970, l’LSD sia stata utilizzata da quasi due milioni di americani.

2015-08-24 02.40.27 pmArresto ed evasione

A causa dei suoi atteggiamenti anticonformisti, venne dichiarato da Richard Nixon come “l’uomo più pericoloso degli Stati Uniti”. Scattarono delle severe leggi antidroga. Ci fu un processo a sua insaputa e Leary fu condannato per possesso di droghe. Fuggì all’estero ma, nel 1965, fu arrestato ad un posto di blocco. Gli agenti trovarono nella sua auto una scatoletta d’argento contenente Marijuana (probabilmente di sua figlia diciottenne Susan). Leary, per proteggere la figlia, dichiarò che la sostanza era di sua proprietà.

La pena fu straordinariamente alta (la più alta mai emessa per possesso di Marijuana) per un crimine di quel tipo: trent’anni di reclusione e 630.000 dollari di multa. Anche la figlia venne condannata a cinque anni di carcere. Quando giunse in prigione, gli fu dato un test psicologico che la prigione usava per assegnare ai reclusi il lavoro appropriato. Avendo creato egli stesso quel test, riuscì a dare le giuste risposte per ottenere un lavoro all’interno della biblioteca della prigione, dalla quale evase nove mesi più tardi.

Nel 1970, la Weather Underground Organization, dopo previo compenso, fece evadere Leary e lo trasportò clandestinamente, assieme a sua moglie Rosemary Woodruff Leary, al di fuori degli Stati Uniti, fino ad Algeri. Il piano di rifugiarsi assieme a Eldridge Cleaver delle Black Panther andò male e la coppia volò fino in Svizzera. Dopo essersi separato da Rosemary, venne catturato in Svizzera e riportato negli Stati Uniti nel 1972. Lì cooperò con le indagini della FBI sulla Weather Underground, in cambio di una riduzione della pena.

The Eight Circuits of Consciousness

Leary, successivamente, propose il proprio modello di consapevolezza della mente (il famoso “Eight circuit model of consciousness”), il quale suddivide la mente umana in otto diversi livelli, o circuiti, di consapevolezza. Secondo lui, la maggior parte della gente, nell’arco della propria vita, poteva accedere solamente ai primi quattro di questi circuiti. Gli altri quattro erano le proiezioni dell’evoluzione dei primi quattro e permettevano, fra le altre cose, di abituarsi alla vita nello spazio, oppure di espandere la consapevolezza in modo da agevolare ed ottenere futuri progressi scientifici e sociali. Leary suggerì che alcune persone avrebbero potuto “salire alle successive quattro marce” tramite la meditazione ed altri impegni spirituali. Citò come prova dello scopo dei quattro circuiti superiori la sensazione di volo e di movimento senza inibizioni provato dai cosumatori di marijuana. Nel modello ad otto circuiti, una funzione teorica primaria del quinto circuito (il primo dei quattro superiori, sviluppato per la vita nello spazio esterno) è di permettere agli umani di abituarsi alla vita in ambienti dalla gravità ridotta o nulla. Altri benefici apportati dai quattro circuiti superiori, comprendevano: delle capacità empatiche superiori, la possibilità di viaggiare al di fuori del corpo (esperienze extra corporee, dette OOBE: Out Of Body Experiences), di riprogrammare la propria psiche, di dirigere in prima persona la propria evoluzione ed, infine, di prendere contatto con la “mente universale” (un concetto, solitamente identificato dalla divinità indiana Brahma, molto comune nelle religioni e nelle filosofie dell’India).

Gli anni recenti: L’informatica, la cibercultura

Negli ultimi anni della sua vita, si dedicò allo sviluppo di software per computer assieme alla software house Futique Inc da lui fondata, con particolare attenzione alla realtà virtuale (egli stesso definiva il PC come “l’LSD degli anni ‘90”). Il videogame più famoso creato dalla Futique fu “Mind Mirror”, una sorta di simulatore/gioco di società tramite il quale il giocatore poteva esplorare la propria psiche e crearne una mappa. I gioco, sviluppato per Commodore 64 e PC-IBM, ora viene considerato “abandonware” ed è reperibile facilmente in internet. Nel 1992, aprì il suo sito Internet personale.

Essendo una persona orientata verso il futuro, si sentì coinvolto nel filone letterario Cyberpunk. Esistono interviste incrociate fatte fra lui e William Gibson, uno dei padri di quel filone fantascientifico. Diventò promotore della fantascienza cyberpunk. Come ben spiegato nel suo libro “Caos e cibercultura”, lui sosteneva come l’individuo dovesse essere l’unico pilota della propria esistenza, ed i protagonisti dei romanzi di quel genere, solitamente dei solitari (solitari, ma non isolati! costantemente a contatto con il resto del mondo, tramite il network) in lotta con le “autorità” rappresentano bene quel genere di ideale. Come spiegava lui stesso, la parola “cyber”, deriva dal greco “kibernetes”, che significa appunto, “pilota”, ed era utilizzato per i “piloti” delle imbarcazioni. Da qui il concetto di “pilota della propria esistenza”.

Gli ultimi anni, il rapporto con la morte

Nei mesi precedenti la sua morte, causata da un cancro alla prostata non operabile, Leary lavorò ad un libro intitolato “Design for Dying” (Progettare la morte). Il libro fu un tentativo di mostrare alla gente un modo nuovo di vedere la morte ed il morire.

I preparativi per “la partenza”

Per un certo numero di anni, Leary fu eccitato dalla possibilità di congelare il proprio corpo tramite la sospensione crionica. Essendo lui stesso uno scienziato, non credeva nella possibilità di venire resuscitato nel futuro, ma riconosceva l’importanza delle possibilità offerte dalla crionica ed era un difensore della scienza futura. Lo chiamava il suo “dovere come futurista” e aiutò a pubblicizzarla. Leary ebbe relazioni con due organizzazioni di crionica, la ALCOR originaria e la sua discendente, CRYOCARE. Quando, nelle relazioni fra lui e le due compagnie crebbe una grande sfiducia, Leary decise di far cremare il proprio corpo, cosa che fu, e di distrubiurlo alla famiglia ed agli amici.

Il giorno dell’addio

La morte di Leary, avvenuta intorno alle 6.30 del 31 maggio 1996 fu registrata su nastro per i posteri e catturò per sempre le sue ultime parole. Quella mattina si svegliò, il suo volto si mostrò sofferente per un attimo, poi si guardò attorno alla ricerca dei propri familiari. Riconobbe la sua ex moglie Rebecca, alla quale ammiccò, ed il figlio di sua moglie Barbara, Zachary. Si guardò ancora attorno e disse: “why?” (Perchè?), si grattò la testa e disse “why not?”. Pronunciò la frase ripetutamente, con intonazioni diverse: tristi, allegre, pensierose, interrogative. Ad un certo punto disse “esperanto”, che in spagnolo significa “attesa”, poi riprese a ripetere i “why not”. Guardò Rosemary e le sussurrò “i love you” (ti amo), lei gli rispose allo stesso modo. Disse “why?” con un filo di voce ancora per un paio di volte, poi ricadde nel sonno profondo. La sua ultima parola, stando alla testimonianza di Zachary Leary, fu “beautiful” (stupendo).

Dopo la sua morte, sette grammi delle ceneri di Timothy Leary furono raccolti dal suo amico al Celestis per venire poi spedite nello spazio su di un razzo che trasportava i resti di altre 24 persone inclusi Gene Roddenberry (creatore di Star Trek), Gerard O’Neill (fisico spaziale), Krafft Ehricke (scienziato missilistico) e altri.



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