Timorasso: il vitigno che ha rischiato di scomparire
I colli tortonesi sono terra tradizionalmente vocata alla viticoltura. Sono in provincia di Alessandria, ma al confine tra ben quattro regioni: Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e naturalmente Piemonte. Il Timorasso è un prodotto caratteristico della zona: vitigno autoctono a bacca bianca coltivato fin dall’antichità, ma poi progressivamente abbandonato fino a rischiare di scomparire a causa della sua scarsa adattabilità.
A partire dagli anni Ottanta alcuni produttori della zona hanno deciso di rilanciarlo. Tra le tante cantine che meriterebbero di essere raccontate (in passato abbiamo citato Marina Coppi, di altre parleremo in futuro) abbiamo scelto Luigi Boveri, azienda familiare con 28 ettari di vigne a Costa Vescovato. Nella carta dei vini sono proposte due versioni di Timorasso, entrambe rientranti nella DOC Colli Tortonesi: il Derthona e il Filari di Timorasso; di quest’ultima abbiamo assaggiato l’annata 2019, appena uscita dopo un anno di affinamento in autoclave e uno in bottiglia.
Il colore è un bel giallo paglierino, limpido e intenso, che presenta già i primi riflessi dorati che aumenteranno sicuramente con l’invecchiamento. Al naso ha un grande impatto, grazie a intensità e persistenza straordinarie e a un bouquet fine, ma complesso e variegato, che spazia dai fiori gialli al pompelmo, dalla frutta fresca (ananas, mela, pompelmo, nespola) a quella cotta (albicocca, pera), dal sambuco ai fiori gialli, con l’aggiunta di note minerali.
Il gusto è pieno ed elegante e, come detto, può solo migliorare se lasciato riposare in cantina ancora qualche anno… Sempre che riusciate a resistere alla tentazione!