Viaggi e avventure

The World, l’arcipelago al largo di Dubai sta sprofondando

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E’ ormai risaputo che a Dubai il lusso e gli sfarzi sono elementi fondamentali e hanno contribuito, in modo notevole, a dare grandezza a questa fetta di mondo. 
Uno dei progetti provenienti dagli Emirati Arabi, iniziato nel 2003 per concludersi a quasi 5 anni di distanza, è “The World”, un arcipelago artificiale situato a 4 km dalla costa di Dubai, composto da 300 isole, disposte in modo tale che viste dall’alto formino l’intero planisfero terrestre. Per poter realizzare questo progetto sono stati impiegati 300 uomini e 34 milioni di tonnellate di pietre posate su 320 milioni di m³ di sabbia dragata del mare per un costo totale dell’opera stimato in 14 miliardi di dollari.

Questa mastodontica opera architettonica, di cui molti ne hanno sottolineato l’insensatezza, sta crollando pezzo per pezzo.

Si assiste, infatti, ad una graduale erosione che pian piano sta restituendo al mare le isole in questione. Chi si è occupato del progetto non aveva messo in conto la reazione della natura che a volte, giustamente, si ribella…

Al momento solo uno dei “Paesi”, la Groenlandia, risulta abitato.
La Nakheel, ossia il consorzio che sviluppa il progetto e che, nel frattempo, parte con una base di 25 miliardi di dollari di debiti, ha ammesso lo stato di standby della realizzazione, ma ha fatto sapere che, alla fine, verrà completato, ritenendo che non vi siano segnali di erosione significativa … Eppure le isolette hanno iniziato a franare causando un accumulo di sabbia nello spazio navigabile tanto da rendere impraticabile la zona.

Come spesso succede ci troviamo di fronte ad una situazione in cui la voglia di dominare e di dimostrare la grandezza dell’uomo supera i limiti del sensato e del necessario. Inoltre i mass media si dimostrano come sempre poco affidabili, in quanto si sono in principio affrettati a darci la notizia di quest’opera architettonica sesquipedale per poi rimanere nel silenzio più assoluto…
La forza lavoro e gli investimenti impiegati sarebbero stati più proficui se fossero stati usati per cause più nobili, come risollevare le sorti dei Paesi del terzo mondo aiutando così molte persone bisognose, ma come sempre il lusso e le insensatezze dilagano oltretutto a discapito della natura che dovrebbe essere manipolata il meno possibile… Ma questo l’uomo non l’ha ancora capito!

Acirne

 



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