The Message
Negli anni ’80 quando il Breaking aveva già profondamente e prepotentemente risollevato lo spirito e le sorti di centinaia di ragazzini altrimenti destinati a pomeriggi e serate conditi dalla noia, con tutti i rischi annessi non solo nei substrati urbani considerati a rischio, iniziavano ad organizzarsi serate dedicate a questa danza non solo per strada ma in cantine di condomini con montacarichi cigolanti, locali aperti a nuove tendenze e contest o semplici ritrovi di amatori dell’Hip Hop che si riunivano in un luogo e data precisi precedentemente comunicati per far festa. Si assisteva quindi ad un fenomeno nuovo che affiancava la casualità e spontaneità dei cerchi nati per strada, perché richiudendo il fenomeno tra quattro mura era l’appassionato ad andarseli a cercare, a volersi vivere la sua serata sulle rime degli mcs e sui passi dei b-boys, atmosfere dove chi assisteva alle meraviglie degli interpreti di questa cultura era già nello spirito di questa e non un mero pedone che passeggiando per la strada si vedeva offerto gratuitamente uno spettacolo di pura energia e ritmo che magicamente faceva incollare lo sguardo su ogni evoluzione sospesa nell’aria. La sincerità e la fedeltà alle proprie origini che caratterizza ognuna delle discipline dell’Hip Hop ha fatto sì che non ci fosse mai un’aria di esclusività in questo, ma semplicemente un’organizzazione che consentisse a tutti di essere presenti nel posto giusto al momento giusto per poter godere della condivisione del loro amore per la Breakdance, del funky su cui si posavano i propri passi come regali all’anima, per poter conoscere b-boys e b-girls, nuove contaminazioni, per osservare dal vivo evoluzioni che si facevano sempre più spettacolari con il consolidarsi nel tempo di questa disciplina. In un’era dove l’unico modo di comunicazione era il passaparola da una cabina telefonica e qualche volantino nei punti strategici del quartiere affinchè l’informazione arrivasse a più persone possibili, siamo giunti in un’epoca dove il social network consente di essere aggiornati praticamente in tempo reale su ogni popolato o minor contest nei paraggi, il che è un gran vantaggio senz’altro ma ha anche perso quel po’ di sapore originale a fare un tam tam sulle situazioni per le quali vale davvero la pena affrontare un viaggio, per le quali fare rinunce pur di esserci e per le quali allenarsi il doppio per arrivare al meglio delle proprie espressioni artistiche. Il solo passaparola farebbe già di per se’ una scrematura delle situazioni più emozionanti e vere, perché spinge un b-boy e una b-girl a mettersi d’impegno pur di diffondere la notizia dell’esistenza di quell’oasi felice per la Breakdance, dove ancora si balla con il sorriso e b-boy leggendari ballano sorretti in volo dalle due ali più importanti: l’umiltà e la passione. E’ solo grazie alle oasi che si può sopravvivere nel deserto.
YO!
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Andrea Giuliano aka MisterX