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THC: la molecola della discordia

L’evoluzione del THC raccontata da Shantibaba, da molecola illegale che ha portato in carcere chi allora provava a coltivare cannabis, a molecola protagonista del mercato medico e adulto di oggi

THC: la molecola della discordiaQuando una singola molecola presente in una pianta viene considerata illegale, mentre tutte le altre molecole non lo sono, è in realtà l’insicurezza umana a rendere illegale l’intera pianta prima di ulteriori indagini! Tuttavia, questa è stata la realtà per la pianta di cannabis! Ci sono voluti decenni per correggere questo ingiusto stigma che le è stato assegnato, dovuto in parte a causa dell’avidità e al bisogno di controllo degli esseri umani. La verità è che la pianta di cannabis non può essere posseduta in toto, ed è una forma di medicinale a basso costo rispetto alle spese per lo sviluppo di brevetti sintetici su alcuni farmaci, per non parlare del tempo professionale investito e così via. 

Il THC (tetraidrocannabinolo) è diventato il fulcro della regolamentazione della cannabis perché è il principale composto psicoattivo responsabile dello “sballo” associato al suo consumo. La criminalizzazione della cannabis è stata influenzata da una combinazione di fattori politici, sociali ed economici, piuttosto che esclusivamente dalle sue proprietà chimiche.

THC: MEDICINA E PROIBIZIONE

Il delta-9-tetraidrocannabinolo (noto anche come THC) è oggi considerato un composto medicinale utilizzato per gestire e trattare la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia, oltre a stimolare l’appetito e gestire il dolore. Il THC naturalmente presente è il principale composto psicoattivo ed è uno dei 113 cannabinoidi identificati nella classe dei farmaci a base di cannabinoidi. Il THC è l’unico composto che determina se la pianta di cannabis sia considerata canapa o droga? Molte persone in tutto il mondo hanno subito incarcerazioni a causa del THC e continuano a subirle, a seconda del paese in cui vivono, mentre in altri paesi è ora considerato una cura medicinale? Mentre i fatti sulla cannabis vengono rivelati attraverso studi scientifici e articoli sottoposti a revisione paritaria, è evidente che le leggi umane imposte su Madre Natura siano state fatte prima che la conoscenza completa della cannabis e della sua composizione fosse realmente compresa.

Piuttosto che scrivere degli eventi storici che hanno reso il THC un argomento controverso nel corso degli anni, preferisco spiegare invece un altro aspetto del THC che ho vissuto in prima persona. Diciamo che si tratta di un racconto vissuto, dagli anni ’70 fino a oggi, da tutte le prospettive di questo composto chiamato THC.

THC: la molecola della discordiaHo sempre sentito che la cannabis mi rendeva una persona migliore e in qualche modo mi aveva scelto per lavorare con essa, quindi ho sempre considerato il mio lavoro come una passione e una motivazione. Mentre la cannabis era considerata illegale se superava lo 0,3% di THC, la vocazione che ho scelto è iniziata quando era illegale. La pianta, come la maggior parte delle altre, cresce da un piccolo seme e non mi è mai sembrata minacciosa o illegale, nemmeno oggi.

Ricordo che la prima volta, da adolescente, che ho coltivato una pianta è stato davvero emozionante. Guardare un fiore che si forma e le sue fragranze che si intensificano durante il suo sviluppo mi faceva un certo effetto. Ogni volta che mi occupavo delle mie piante in giardino, mi si accendeva dentro un sentimento simile alla passione. Capii che era una sorta di vocazione. Crescendo ho iniziato a coltivare cannabis indoor e sotto le luci e ho cercato di imparare il più possibile, ma negli anni ’80 la coltivazione era considerata una minaccia, quindi la maggior parte dei coltivatori, senza internet, si limitava a stare in silenzio e a vendere la propria merce tramite altre persone per non mettere a rischio la propria libertà. Come naturale evoluzione, le mie coltivazioni iniziarono a diventare più sofisticate. I miei viaggi in altre parti del mondo cominciarono a essere incentrati sulla ricerca di nuove varietà e sull’incrocio di varietà di diversi paesi. È qui che è iniziata seriamente la dipendenza dalla coltivazione e breeding della cannabis!

Negli anni ’80 i campi di canapa erano piante dall’aspetto estremamente diverso, poiché venivano coltivate principalmente per la loro fibra e i semi per l’alimentazione degli animali. Mentre le piante ricreative si concentravano su fiori aromatici più solidi e compatti, che aumentavano lentamente il contenuto di THC e gli effetti psicoattivi che avevano sugli utilizzatori. Un effetto indiretto fu quello di aprire le menti di quelle persone che usavano cannabis con alti livelli di THC, in modo da renderle anti-establishment e liberi pensatori. I governi videro questo come una minaccia al loro potere di controllare la popolazione e sorsero discussioni da diverse parti per illustrare gli effetti negativi e avallare una forma di controllo legale. La cannabis ricreativa fu considerata una vera e propria minaccia per la salute, anche mentale, e coloro che venivano sorpresi a coltivare varietà ad alto THC venivano perseguiti e imprigionati in tutto il mondo. 

Eppure la cannabis prevalse e la sua diffusione aumentò, soprattutto sotto il divieto generale e la messa al bando con gravi sanzioni. Molte persone, tra cui Howard (Marks, ndr), Nevil (Schoenmakers, ndr) e io stesso, hanno provato gli effetti negativi dell’essere stati sorpresi con la cannabis e hanno subito la reclusione in diversi paesi. Tuttavia, era ovvio per la maggior parte di noi che la cannabis veniva manipolata da coloro che desideravano controllarla per motivi finanziari e legali in questa fase e le coltivazioni illecite crescevano in tutto il mondo anche se i rischi aumentavano. Era ovvio che la cannabis stava mostrando un valore superiore al semplice guadagno finanziario.

AMSTERDAM: UN’OASI DI PACE PER GROWER DA TUTTO IL MONDO

Un punto importante da sottolineare è che, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, una città come Amsterdam si è evoluta come un luogo favorevole per la pianta, per i “rifugiati” della cannabis che fuggivano dai loro paesi verso un luogo più tollerante dove vivere ed essere liberi. Per me questo periodo sono stati gli anni d’oro del THC. Ci sedevamo tutti in un coffeeshop scambiando idee, semi, fiori e racconti di orrori vissuti legati alla coltivazione della cannabis in tutto il mondo. Poiché la maggior parte dei consumatori di cannabis avevano vissuto da eremiti per fare questo lavoro, in angoli remoti del mondo, lo scambio di conoscenze scientifiche sulla coltivazione era rimasto frammentato e privo di una direzione, fino a quel momento. 

THC: la molecola della discordiaOra, i coltivatori e i consumatori di cannabis si riunivano in una città che non li perseguitava, e questo portò a un enorme salto quantico nella disponibilità di nuove varietà e fiori mai visti prima. Ci concentrammo tutti sull’aumento dei livelli di THC e della produzione di resina per aumentare o espandere gli effetti psicoattivi sui consumatori, mentre le varietà di canapa continuavano a essere coltivate per la fibra e l’alimentazione. Questo processo ha intensificato e identificato tra di noi quelli che si concentravano sull’ibridazione di varietà ricreative ad alto contenuto di THC. Nacque così una competizione amichevole tra i breeder di cannabis, che segnò l’inizio delle moderne aziende di semi. Tuttavia il THC non è mai stato legale, ma solo tollerato, e questo non è cambiato fino a oggi in Olanda, mentre la maggior parte dei non olandesi crede sia legale.

Coltivare un fiore che contiene livelli di THC superiori allo 0,3% senza autorizzazione o licenza è ancora considerato illegale se scoperto, rendendo tutte le aziende produttrici di semi in violazione della legge. Tuttavia, la maggior parte degli stranieri in visita ad Amsterdam si sentiva libera di fare uso di cannabis, dato che poteva essere acquistata facilmente in molti negozi della città. Con il passare del tempo questo aspetto si è offuscato e, senza far rispettare la legge vera e propria, è diventato evidente che la cosa era tollerata.

LA SCIENZA DELLA CANNABIS

Con l’inizio del secolo e la libertà di utilizzare laboratori di analisi per testare il contenuto dei fiori, la scienza si è unita al treno della cannabis. Questa nuova comprensione dei composti della cannabis ha permesso agli esperti di esplorare diversi approcci basati sulle molecole e sulle loro diverse concentrazioni in diversi ceppi. Molti altri cannabinoidi attivi, terpeni e flavonoidi sono stati scoperti in diversi ceppi, il che ha portato a un’esplosione di interesse da parte dell’industria farmaceutica. Le estrazioni di cannabis da parte di laboratori hanno portato alla sintesi di altre molecole uniche come il cannabidiolo (CBD), CBG e CBN, che a loro volta hanno dato origine a nuovi prodotti nel settore della cosmetica, nell’industria alimentare, negli integratori e così via. L’uso della cannabis si è espanso esponenzialmente negli ultimi 20 anni passando da un focus prevalentemente sul THC a un’attenzione estremamente specifica su molecole specializzate.

Per concludere questo resoconto storico sul THC, è chiaro che le leggi create dall’uomo sono state inizialmente concepite per ridurre il consumo libero e la coltivazione non autorizzata di cannabis. Tuttavia, come la maggior parte degli episodi storici in cui l’uomo cerca di imporre le proprie leggi su una pianta senza fare le dovute verifiche, si crea di conseguenza un mercato nero. Ciò si manifesta come una ragione per mettere al bando la pianta finché le autorità non ritengono opportuno trarne profitto e legiferare sulla pianta e i suoi sottoprodotti. Una volta che le autorità si rendono conto del valore e semplificano le leggi per autorizzare determinati usi e determinati prodotti, si arriva inevitabilmente ai grandi affari e a un’industria molto simile a quella del papavero da oppio! Il punto principale da trarre da queste informazioni è che non c’è mai stato un decesso legato all’uso di THC della cannabis mentre il papavero da oppio ha portato a dipendenze e a un numero enorme di vittime fino a oggi, anche con linee guida e controlli rigorosi in atto.

È estremamente chiaro che gli esseri umani hanno bisogno di aiuto per capire come usare i vari prodotti. Fare leggi per dissuadere le persone dall’uso di certe piante non farà altro che creare gli effetti opposti, con il risultato di creare enormi mercati neri con prodotti finali non regolamentati. È evidente che una pianta che ha un uso storico di migliaia di anni, da quello medicinale passando per le fibre e il cibo, ha bisogno di un approccio diverso, in cui il popolo e il governo lavorino in collaborazione invece che farsi la guerra. Questo permetterebbe di instaurare un rapporto di fiducia tra un governo e la sua popolazione e promuoverebbe una comprensione più rapida e precisa di una pianta emarginata, invece che riempire le prigioni di persone che hanno bisogno di questo prodotto ma che se lo sono visti negare dalla legge.

THC: la molecola della discordia



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