THC contro il cancro: si vive più a lungo e con migliore qualità di vita
Una dose giornaliera di THC è stata associata a un aumento del tempo di sopravvivenza nei pazienti oncologici in cure palliative, secondo i risultati di uno studio recente
“L’uso del THC è associato ad un aumento significativo del tempo di sopravvivenza nei pazienti ambulatoriali palliativi”, è la conclusione, messa nero su bianco in uno studio scientifico da poco pubblicato sulla rivista Medical Cannabis and Cannabinoids.
Il punto di partenza per i ricercatori è che: “Il tetraidrocannabinolo (THC) viene spesso prescritto ai pazienti ambulatoriali con cure palliative per migliorare la qualità del sonno e l’appetito e per ridurre l’ansia, lo stress e il dolore. Tuttavia, non è noto se il THC abbia un effetto anche sulla mortalità di questi pazienti”.
E quindi, per analizzare questo aspetto, hanno studiato i dati di oltre 9mila pazienti che provenivano da 5 diversi ambulatori che si occupano di cure palliative a Brandeburgo, in Germania.
THC E CANCRO: I PAZIENTI VIVONO PIÙ A LUNGO
“Il tempo di sopravvivenza è stato calcolato per 3 gruppi di pazienti: (1) senza THC; (2) con THC a basso dosaggio (≤4,7 mg al giorno); e (3) THC a dosi più elevate (≥4,7 mg al giorno). L’analisi è stata effettuata per 2 coorti di pazienti. Coorte 1: tutti i pazienti con un tempo di sopravvivenza di almeno 7 giorni dopo l’inserimento in cure palliative ambulatoriali specializzate (SAPC) e coorte 2: un sottogruppo di pazienti con un tempo di sopravvivenza compreso tra 7 e 100 giorni. Sono state create le curve di Kaplan-Meier ed è stata effettuata un’analisi multivariata per studiare l’impatto del THC sulla mortalità”, riportano nello studio.

“In entrambe le coorti”, scrivono i ricercatori, “il tempo di sopravvivenza è stato significativamente prolungato dal THC, ma solo quando la dose giornaliera di THC era superiore alla media di 4,7 mg. Il tempo di sopravvivenza è stato di 15 giorni più lungo nella coorte 2 (40 contro 25 giorni), quando sono stati prescritti più di 4,7 mg di THC al giorno”.
MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA
“Oltre alla semplice sopravvivenza, i pazienti con THC diventano più attivi mentalmente e fisicamente, il che è anche in linea con gli effetti farmacologici del THC e di altri cannabinoidi. L’aumento dell’attività e il miglioramento della qualità della vita potrebbero permettere ai pazienti di rinnovare i contatti sociali con parenti e amici e di sistemare questioni essenziali prima di morire.”
Tuttavia, gli autori evidenziano alcune limitazioni dello studio, tra cui il design retrospettivo, l’affidamento su dati reali e le differenze tra i gruppi di pazienti e l’uso del THC in ciascun centro di trattamento.
CANNABIS COME COADIUVANTE CONTRO IL CANCRO
La cannabis, utilizzata come coadiuvante nel trattamento del cancro, è sempre più una realtà. I principali effetti sono quelli di ridurre il dolore e gli effetti collaterali delle terapie tradizionali come chemio e radioterapia, aiutando i pazienti a gestire meglio i sintomi come nausea e vomito, facendo tornare loro l’appetito, e migliorando il sonno.
Non solo, perché i pazienti oncologici che utilizzano cannabis per trattare i sintomi del cancro godono anche di maggiore chiarezza mentale, grazie al miglioramento della funzione cognitiva. È quanto confermato da un nuovo studio scientifico guidato dai ricercatori dell’Università del Colorado Boulder.