La Thailandia vuole regolamentare la cannabis
Pare che il primo ministro della Thailandia sia tornato sui suoi passi. Non vieterà di nuovo la cannabis, anzi, è prevista una possibile regolamentazione
«Una svolta politica» per il Bangkok Post. La Thailandia, che voleva proibire nuovamente l’uso ricreativo della cannabis, lavorerà per una futura regolamentazione.
A confermarlo è il vice primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul, che si è attivato in prima persona per fermare la proposta avanzata dal governo che inseriva nuovamente la cannabis nell’elenco degli stupefacenti.
«Ringrazio il primo ministro per aver riconsiderato la questione e deciso di emanare una legge», ha dichiarato Anutin dopo un incontro con il primo Ministro Srettha Thavisin e il Ministro della Sanità Somsak Thepsutin.
Questa pianta infatti potrebbe diventare uno dei motori economici del Paese. Con un settore che, per il rapporto di The Independent, potrebbe valere fino a 1,2 miliardi di dollari entro il 2025
LA CANNABIS IN THAILANDIA TRA RIVOLUZIONE E INCERTEZZE
Era il 2019 quando la Thailandia ha legalizzato l’uso terapeutico della cannabis, che per millenni è stata parte integrante della tradizione medica e culturale del Paese.
Nel 2020 invece, con l’apertura della prima clinica e l’implementazione del governo, il settore verde è in perenne ascesa. Fino al 2022, quando la cannabis viene rimossa dalla lista degli stupefacenti: un passo storico che ne depenalizzava ufficialmente il possesso e il consumo personale.
Siamo nel 2022, e il governo approva l’autoproduzione per uso medico. Nel frattempo, la Thailandia viene tappezzata da locali a tema cannabis, che tra caffè e ristoranti attirano anche una grande mole di turisti.
Un sogno (quasi) spezzato dall’elezioni del 2023 e la salita al potere dell’attuale primo ministro Srettha Thavisin, che si era attivato per proibire di nuovo la cannabis.
Tuttavia, dalle ultime dichiarazioni pare ci sia stato un cambio di paradigma radicale, che dal rinnovato inserimento nella lista degli stupefacenti ha virato verso una possibile regolamentazione. Incrociamo le dita.