Cannabusiness

Anche la Thailandia apre al turismo cannabico

Un thailandese prepara un cocktail a base di cannabis

«Molte persone vengono qui per farsi sistemare il viso con la chirurgia plastica. Molte persone vengono per fare lavori dentali e di chirurgia orale, e per ritiri di benessere. In questo contesto, la marijuana si integra perfettamente».

Così scriveva Carl K. Linn, autore di una newsletter sulla cannabis in Thailandia, ancor prima che la cannabis fosse eliminata dalla lista degli stupefacenti, autorizzando i cittadini alla coltivazione domestica per scopi medici e terapeutici e le aziende a produrre e commercializzare prodotti con THC fino allo 0,2%. Ora la legge è realtà, il governo ha iniziato a regalare 1 milione di piante ai cittadini come aveva promesso il ministro della Salute Anutin Charnvirakul e anche il turismo cannabico sta crescendo. 

Insomma, in attesa che il paese diventi il prossimo “paradiso per i fumatori”, Linn prevedeva che la cannabis sarebbe stata inserita nell’industria medica e del benessere, attirando “i tipi della Silicon Valley” che viaggiano per lavoro.

In Thailandia infatti – da Chiang Mai nel nord alle località balneari come Phuket e Pattaya – ci sono già caffè, spa e ristoranti che offrono prodotti con CBD e la nuova legge sta aiutando il settore nascente. 

Pittawad Taechanarong è direttore marketing della Green Wellness Clinic di Bangkok e cofondatore del negozio online di cannabis Bloom, che vende articoli come popcorn, gelato e sapone al CBD. Dice che l’annuncio significa che stanno esplorando nuove terapie e prodotti.

Thanyapat gestisce il Ganja Café vicino alla famosa Khaosan Road di Bangkok e vende bevande “infuse di cannabis” come succo di lime al miele, succo di crisantemo e succo di palma. La legalizzazione, dice, potrebbe offrire l’opportunità di offrire nuovi prodotti e di vedere un mercato di nicchia espandersi in un mercato di massa.

Infine, secondo il Guardian, «le autorità stanno anche esplorando l’idea di consentire ai turisti di visitare il Paese facendo uso ricreativo di cannabis in aree selezionate, per contribuire a creare destinazioni sinonimo di questa droga, secondo i media locali».



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