Tempo di vivere: in Emilia-Romagna sta nascendo una società realmente umana. Il racconto di chi è già lì
La comunità Tempo di vivere ha lanciato un crowdfunding per allargarsi e accogliere nuove persone. Il progetto raccontato da Michele Bini, che è già lì
Due anni fa partii per un viaggio. Fino a quel momento, avevo dedicato tutto il mio tempo a lavorare, a cercare di costruire sicurezze, a fuggire dalle mie stesse emozioni. Mi ponevo obiettivi sempre più alti e difficili per dare un senso alla mia esistenza. Non ero felice. Nonostante la Vita mi avesse già riservato batoste e lezioni, io proseguivo imperterrito nei miei vecchi schemi e mi crogiolavo nel dolore delle mie abitudini, con l’illusoria speranza che le cose sarebbero cambiate nel momento in cui avessi ottenuto ciò che desideravo.
Un giorno, capii che il mio essere infelice non dipendeva dagli insuccessi, e che raggiungere tutti gli obiettivi non mi avrebbe portato a nulla di diverso da quanto già avessi. Non potevo più cercare fuori ciò che mi mancava dentro.
Decisi di partire per un viaggio tra gli ecovillaggi del nord e centro Italia. Volevo capire se esisteva davvero la possibilità di vivere diversamente.
Tempo di Vivere
Visitai varie comunità, ognuna con le proprie caratteristiche, quasi tutte interessanti, ma quella dove ritornavo continuamente era Tempo di Vivere.
La prima volta, rimasi lì tre settimane. Fin da subito sentii una grande opportunità di crescita, di rottura dai vecchi schemi, di profonda messa in discussione delle mie maschere. Giorno dopo giorno, sperimentavo un nuovo modello di vita e di relazioni, e mi sentivo sempre meno solo e isolato. Quando ci salutammo, promisi che ci saremmo rivisti presto.
Girai altri ecovillaggi, poi tornai a Tempo di Vivere per partecipare al Summer Camp della Via del Cerchio. Insieme ad altre centoventi persone, vissi lunghe giornate di profondissima emotività e condivisione, conobbi lati di me che nemmeno sapevo di avere, e soprattutto mi sentii veramente Vivo e felice. Fu un’esperienza potentissima, per me e gli altri partecipanti: ci sentimmo tutti parte di qualcosa di più grande. Sentii una rivoluzione in me. Mi dissi: “Così è come voglio vivere ogni giorno, per sempre”.
Viaggiai ancora, poi tornai a Tempo di Vivere per supportare, come volontario, durante un campo Erasmus. Vi erano una ventina di giovani di varie nazioni, e durante quella settimana accadde un fatto che mi colpì enormemente: vidi in quei ragazzi e ragazze la stessa rivoluzione interiore che avevo sperimentato io al Summer Camp.
Capii che quello che mi attirava a Tempo di Vivere non era soltanto l’opportunità di crescere in prima persona, ma la voglia e la possibilità concreta di trasmettere questo cambiamento a tutte le anime che ne entravano in contatto. Sentii che in tutto ciò vi era un grande significato, il senso profondo che non avevo mai sentito nella mia vita.

L’esplorazione e l’ingresso in comunità
Il mio viaggio terminò, ma non per tornare alla mia vecchia vita: deposi il mio zaino a Tempo di Vivere e iniziai un periodo di conoscenza ed esplorazione della comunità. Più conoscevo questa realtà e più mi sentivo a casa, e contemporaneamente vivevo una profonda e reale crescita. Il cambiamento interiore era tale che mi accorsi, un giorno, di essere felice. Felice! Io, che alla felicità non ci avevo mai creduto!
Quando conobbi Tempo di Vivere, all’interno dell’ecovillaggio vivevano stabilmente otto persone. L’inverno dopo eravamo in sedici, e quello dopo ancora abbiamo toccato il picco di ventidue! Il bello della comunità è l’intergenerazionalità: bambine e ragazzi dai dieci ai quindici anni, e adulti dai 24 ai 70 anni. Ogni fascia d’età è rappresentata e dona il proprio prezioso apporto al progetto.
Dopo quasi un anno e mezzo di frequentazione stabile, feci ufficialmente ingresso in comunità. Fu un passo importante, ma allo stesso tempo spontaneo e leggero. “Sono a casa”, mi dissi.
Radicamento
Da quando sono qui, la comunità ha avviato vari progetti, dall’aver quadruplicato le dimensioni e la produttività degli orti, all’aver preso in gestione due ettari di noccioleto, all’aver dato il via a un bellissimo percorso triennale rivolto all’esterno che è la Circleway Academy. Nel frattempo, le persone continuano ad entrare in contatto con la nostra realtà, desiderose di apportare un reale cambiamento nella loro vita. Il nostro sogno è poter camminare insieme a tutti quelli che vogliono muoversi nella stessa direzione con progetti condivisi e concreti, ma la comunità, ora stabilizzata in venti membri che vivono assieme all’interno di un unico casale, non può più accogliere ulteriori persone.
Capimmo che era arrivato il momento di radicarci nel territorio, decidendo di acquistare il podere che ci ospita già da diversi anni in affitto. La Val Perino è un territorio stupendo ma, come molte aree di montagna, quasi spopolato. Vi è abbondanza di case vuote e terreni, e chi volesse avvicinarsi a noi sarebbe facilitato dalla nostra presenza stabile.
Vogliamo favorire la nascita di una rete di persone con gli stessi intenti e la stessa visione, che diano nuova vita ed energia a questa valle. Insieme possiamo divenire co-creatori di una società realmente umana, volta a un cambiamento sociale profondo, fatto di vicinanza, supporto reciproco, collaborazione e sostegno.
Grazie Enrico!
La vita ci ha sostenuto mettendo sulla nostra strada Enrico, il proprietario dell’immobile, imprenditore e sognatore, con il desiderio di ridare vita a questi territori. La sua visione e la nostra si sono incontrate. L’accordo è stato trovato e il preliminare di compravendita è stato firmato.
La modalità di acquisto del podere è basata sul reciproco rapporto di fiducia. Enrico ci ha proposto una formula di pagamento che ci permette di non appoggiarci alle banche, con una caparra iniziale e il resto dilazionato in dieci anni, senza mutuo. Per venirci ulteriormente incontro, ha diviso in due momenti il versamento della caparra. Con la dedizione e l’impegno di tutti questi anni abbiamo già versato la prima metà, e la scadenza per la seconda è il 31 dicembre.
Per poter realizzare il sogno abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Abbiamo avviato una campagna di crowdfunding con Produzioni dal Basso per raccogliere l’importo per la seconda metà della caparra.
L’acquisto del podere è un mezzo, non un fine. Tutto sarà intestato all’Associazione di Promozione Sociale Tempo di Vivere e non alle singole persone, per fare in modo che la proprietà sia del progetto e che il progetto sopravviva alle persone. Sentiamo che il nostro è un grande sogno comune: la realizzazione di un villaggio basato sui valori di rispetto e cura reciproci, equità e cooperazione.
Avanti tutta
Intanto che finisco di scrivere queste righe, la mia mente è già rivolta ai trapianti in orto e alla riunione di stasera per avviare un piccolo allevamento di capre. Intorno a me, altri comunardi si apprestano alla correzione finale di un libro che stiamo per mandare in stampa, un inedito in Italia di Manitonquat, colui che ha dedicato la propria vita a portare nel mondo la Via del Cerchio. Altri ancora verificano le date dei nostri prossimi eventi per pubblicizzarli sui social: open day, laboratori esperienziali di vita comunitaria, campi ragazzi, seminari sull’energia femminile e maschile, il famoso Summer Camp, e chissà quante altre idee ci verranno in mente da qui a fine estate! E poi c’è la Circleway Academy, i corsi on line, i noccioleti, le dirette facebook gratuite…
Sono felice della mia vita. Finalmente posso dirlo: sono felice.
Avanti tutta! Insieme non c’è niente che non possiamo fare.
a cura di Michele Bini