Telegram fornirà i dati degli utenti alle autorità
Stando alle nuove politiche, telegram potrà fornire alle autorità gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti coinvolti in attività criminali
Telegram non è più sicuro? L’app di messaggistica, nota per la difesa della privacy dei suoi utenti, ha modificato di recente la sua politica di gestione dei dati.
Con un messaggio sul suo account ufficiale, la piattaforma ha annunciato che fornirà gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti che violano le regole alle autorità giudiziarie, in caso di richieste legali valide.
Il cambio di rotta, che mira a scoraggiare le attività criminali sulla piattaforma, arriva puntuale dopo l’arresto di Pavel Durov, avvenuto lo scorso 24 agosto in Francia.
Sul fondatore della chat blu, che è stato rinviato a giudizio e rilasciato dopo il pagamento di una cauzione da 5 milioni di euro, pendono ben 12 capi d’imputazione pesanti come macigni.
In particolare, Durov e Telegram sono stati indicati come complici delle frodi, del terrorismo, del traffico di droga e dei crimini pedopornografici che avvengono sulla piattaforma, vista la «mancanza di moderazione, la scarsa cooperazione con le forze dell’ordine e gli strumenti» messi a disposizione.
COM’È CAMBIATA LA POLITICA SULLA PRIVACY DI TELEGRAM?
Anche se in uno dei suoi ultimi messaggi Durov ha sottolineato che «in realtà è cambiato poco», visto che Telegram «può divulgare gli indirizzi ip e i numeri di telefono dei criminali alle autorità», dal 2018, sono diverse le novità introdotte.
Lo si nota anche dalla pagina dedicata alle faq dell’azienda. Infatti, se prima dell’arresto si leggeva: «Ad oggi, abbiamo divulgato 0 byte di dati degli utenti a terze parti, compresi i governi», ora l’espressione “dati degli utenti” è stata sostituita da “messaggi degli utenti“.
Ma la strada intrapresa dalla piattaforma è stata giustificata dallo stesso Durov, che sul suo account ha spiegato: «La ricerca su Telegram è più potente rispetto ad altre app di messaggistica perché permette agli utenti di trovare canali pubblici e bot. Sfortunatamente, questa funzionalità è stata oggetto di abuso da parte di persone che hanno violato i nostri Termini di Servizio per vendere beni illegali».
Nelle ultime settimane infatti, per garantire agli utenti uno spazio più sicuro, «un team dedicato di moderatori, utilizzando l’AI, ha reso la ricerca su Telegram molto più sicura. Tutti i contenuti problematici identificati nella ricerca non sono più accessibili».
Infine, come anticipato all’inizio, «abbiamo aggiornato i nostri Termini di servizio e l’Informativa sulla privacy, assicurandoci che siano coerenti in tutto il mondo. Abbiamo reso chiaro che gli indirizzi IP e i numeri di telefono di coloro che violano le nostre regole potranno essere divulgati alle autorità competenti in risposta a valide richieste legali».