Economia circolare: acque reflue per combattere la siccità
Una nuova tecnologia permetterà l’utilizzo delle acque reflue depurate per l’agricoltura
In Europa, il prelievo di acqua dolce per l’agricoltura rappresenta tra il 50 e il 60% del fabbisogno idrico totale. Ma, in un continente sempre più interessato da fenomeni di siccità – particolarmente in Spagna e Italia –, difficilmente un consumo di questa portata si dimostrerà sostenibile nel lungo termine.
Così, proprio in vista di una possibile crisi delle risorse idriche in Italia ed Europa, l’Università di Bologna e l’ENEA (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), in collaborazione con il Gruppo Hera e l’italiana Irritec, hanno sviluppato un prototipo tecnologicamente avanzato per la depurazione delle acque reflue. L’obiettivo dei ricercatori emiliani è quello di sviluppare – nell’ambito del progetto Value CE-IN finanziato dalla regione Emilia-Romagna – una tecnologia che si traduca in una maggiore disponibilità idrica e sostenibilità ambientale, in un miglioramento della qualità della filiera depurativa e in una riduzione dei concimi chimici.
ACQUE REFLUE DEPURATE: UNA RISORSA SICURA
“La ricerca che abbiamo condotto ha evidenziato l’elevato potenziale del riuso a scopo fertirriguo delle acque reflue depurate, sia in termini quantitativi che nutritivi, sfruttando tecnologie e materiali smart che consentono la gestione dell’irrigazione e della fertilizzazione di precisione” ha affermato Attilio Toscano, professore di idraulica agraria nonché coordinatore delle attività sperimentali del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Fonti Rinnovabili, Ambiente, Mare ed Energia dell’Università di Bologna, “Inoltre, la verifica degli effetti del riutilizzo diretto degli effluenti secondari e terziari sul sistema suolo-pianta ha mostrato, negli studi fin qui condotti, la sicurezza e la sostenibilità di tale pratica”.
Il prototipo, varato per la prima volta presso l’impianto di depurazione del Gruppo Hera di Cesena, è stato testato su 120 colture, con risultati incoraggianti. Le acque reflue depurate tramite la nuova tecnologia sono, infatti risultate di buona qualità, facendo ben sperare per il loro futuro utilizzo in campo agricolo. L’innovazione degli studiosi bolognesi rappresenta, inoltre, un nuovo passo per lo sviluppo di misure di economia circolare, settore in cui l’Italia sta ottenendo risultati tra i migliori in Europa.