La tecnica LST con Strawberry Amnesia e Moby Dick
Strain: Strawberry Amnesia, Moby Dick
Seeds
Bank: Dinafem
Hola ragazzi, questo è stato il mio ultimo ciclo di soli due strain, per provare la tecnica di piegature LST (Low Stress Training) con alcune genetiche a dominante sativa dallo sviluppo abbastanza grande da ottenere uno Screen Of Green ben distribuito. La scelta è ricaduta su due genetiche Dinafem: Strawberry Amnesia da seme e talee di Moby Dick di due fenotipi interessanti, uno selezionato da me due anni fa e l’altro selezionato da un amico coltivatore.
SETUP E FERTILIZZAZIONE
Per le diverse fasi ho utilizzato tre setup diversi, sperimentando poi anche diverse combinazioni d’illuminazione. Per la germinazione ho utilizzato un cabinet LED da 35x35cm e 30W di potenza, per la crescita vegetativa ho usato una growbox 80×80 con possibilità di montare bulbi MH da 150 e 250W, mentre per lo spazio riservato alla fioritura ho utilizzato una growbox molto più grande, da 180x180x200cm, allestito con due ballast con dimmer range 150-400W e un ballast normale da 600W che solitamente utilizzo per le piante più grandi.
Per la fertilizzazione mi sono affidato come da tradizione ad una serie di composti biologici (o semi-bio) autoprodotti da me con cui ho ottenuto sempre buoni risultati; nello specifico, il fertilizzante per la fase vegetativa è composto da tre macro-composti diversi.
Il primo è composto da:
3% Azoto organico
0,2% Anidride fosforica
7,5% Ossido di potassio
1% Magnesio
0,3% Zolfo elementare
9 ppm* Boro
8 ppm* Rame
500 ppm* Ferro
70 ppm* Manganese
15 ppm* Zinco
24% Carbonio organico
23% acidi fulvici
2% acidi umici
1% amminoacidi liberi
4% Calcio
25% estratti umici
18,75% proteine
40% sostanza organica
*Parti per milione
Questo composto migliora la struttura dei terreni, desalinizza i suoli saturi, regola il pH delle soluzioni ed è completamente organico essendo idrolizzato. Il carbonio organico contenuto non deriva da residui di zuccheri presenti come nelle normali borlande, perché il saccarosio è stato trasformato con lieviti al fine di aumentarne l’efficacia e la disponibilità. Questo composto possiede anche un’elevata capacità complessante e protettiva verso gli elementi o le molecole ad esso abbinate, la sua azione è per questo molto rapida sia a livello radicale che fogliare. Contiene una discreta quantità di azoto, fondamentale per la sintesi proteica, e una buona quantità di potassio che ha un’azione positiva in tutte le principali funzioni della pianta.
Il secondo prodotto (originale epitelio animale) è composto da:
12% Azoto organico
12% Azoto organico solubile in acqua
40% Carbonio organico
24% amminoacidi liberi
Il terzo è invece un booster PK contenente:
30% Anidride fosforica
20% Ossido di potassio
Per quanto riguarda la fertilizzazione in fase di fioritura mi sono affidato alla combinazione del primo macro-composto in combinazione con il booster PK, a cui ho aggiunto una miscela di microelementi e un prodotto ad azione specifica con un’elevatissima concentrazione di acidi umici. La miscela di microelementi è indicata anche per interventi preventivi su tutte le colture che tendono a manifestare carenze di questo tipo e contiene:
0,2% Boro
0,5% Rame chelato
3,2% Ferro chelato
2,4% Manganese chelato
0,1% Molibdeno solubile
1% Zinco chelato
Mentre il concentrato di acidi umici (estratti da Leonardite Canadese), che serve a favorire l’assorbimento dei nutrimenti, a migliorare il terreno e a favorire la resistenza a muffe e parassiti, è composto da:
1% sul secco Azoto organico
16% sostanza organica
88% sul secco sostanza organica
95% sulla sostanza organica umidificata
36% acidi umici
15% acidi fulvici
+ un mix composto da enzimi e aminoacidi liberi
GERMINAZIONE E FASE VEGETATIVA
Dopo aver germinato sotto LED ho spostato le piantine sotto ad una luce MH da 150W e preparato il primo travaso in vasi da 3,3 litri. Dopo poco ho dovuto sostituire la lampada da 150W, che iniziava a non essere più sufficiente per coprire lo stiramento iniziale, con un bulbo MH da 250W a 4500°K; nel frattempo ho ripulito le piante togliendo le foglie “prendisole” più grandi e tutti i rami bassi secondari che stavano iniziando ad allungarsi (ne ho approfittato anche per aggiungere alcune autofiorenti, Critical + Haze, che successivamente ho spostato in outdoor).
In questa fase sono riuscito a mantenere la temperatura a 27° e l’umidità al 78%, utilizzando un fotoperiodo di 18/6. Per le autofiorenti probabilmente sarebbe stato meglio utilizzare un fotoperiodo compreso tra le 24/0 e le 21/3 durante tutto il primo mese di vita, ma essendo in compagnia di regolari ho dovuto optare per le 18/6 classiche.
Con l’avanzare della stagione, l’umidità ha iniziato ad aumentare durante la notte, arrivando fino all’82% e provocando la formazione di condensa sulle foglie, per questo motivo ho iniziato a tenere accesso l’estrattore anche a lampada spenta.
Successivamente ho proceduto con il secondo travaso in vasi bassi da 18 litri, ho fatto le prime piegature e ho iniziato a sperimentare un’illuminazione full-LED con pannelli PhytoLED da 200W per tenere sotto controllo le temperature (l’HPS da 400W ha scottato un po’ le piante). I rami principali sono stati puliti lasciando un ramo secondario ogni 20cm circa in modo da cercare di riempire omogeneamente la superficie della rete senza lasciare punti in ombra; ho anche proceduto con la potatura della cima apicale per redistribuire le energie della pianta verso i rami secondari.
Nei giorni successivi ho montato il sistema di irrigazione automatico con gocciolatore e ho fatto un ponte con la massa radicale della pianta portandola in un vaso aggiuntivo per raddoppiare lo spazio per lo sviluppo delle radici. Le piante hanno gradito i cambiamenti ma ci hanno messo un po’ a riprendersi completamente dalle scottature causate dall’HPS 400W.
Purtroppo i LED hanno iniziato ad aumentare troppo la ramificazione delle piante e a lignificare velocemente gli steli, caratteristiche sicuramente utili in altri tipi di coltivazione ma che con la mia gestione degli spazi e dello ScrOG avrebbero potuto causare problemi di spazio. Per questo dopo una settimana di esperimento ho sostituito i LED con due lampade da 250W, una MH (lato Moby Dick) e una HPS-agro (lato Strawberry Amnesia).
FIORITURA
Dopo poco più di un mese ho proceduto con il cambio di fotoperiodo per iniziare ad indurre la fioritura. Fortunatamente nella zona in cui vivo già da fine agosto le temperature calano, per questo anche con le luci accese non ho mai superato i 30° durante le settimane di fioritura.
Per uniformare ulteriormente le piante ho proceduto con altre piccole potature e pieghe, in modo da avere poi le cime tutte ad uguale distanza le une dalle altre.
Una settimana prima di iniziare a vedere la fioritura vera e propria ho dimezzato l’irrigazione e ridotto l’umidità al 60% per diminuire la probabilità di stiramento dei fusti e favorire una crescita degli internodi ravvicinata. Durante questa fase ho anche dovuto rimediare ad un blocco di nutrienti dovuto alla carenza di fosforo, manifestatasi probabilmente nel passaggio tra l’illuminazione a LED e quella ad HPS, che fortunatamente non ha compromesso la fioritura.
Due settimane dopo l’inizio vero e proprio della fioritura ho iniziato a diminuire l’Azoto nell’irrigazione a favore di Fosforo e Potassio, portando l’EC a 1.7 e il pH a 6.8. Nel frattempo le temperature notturne hanno iniziato ad abbassarsi un po’ troppo, scendendo fino a 14°, situazione che mi ha obbligato ad utilizzare un riscaldatore collegato all’immissione dell’aria che si accendeva tra le 3 e le 6 del mattino.
A parte questo contrattempo, il resto della fioritura è proceduto senza grossi problemi, aggiungendo al sistema anche un impianto per liberare CO2 (inizialmente 500 ppm e poi fino a 1250 ppm a fine fioritura) per aumentare la produzione di fiori. Le ultime due settimane ho irrigato con sola acqua e melassa, durante questo periodo ho misurato l’EC dell’acqua di scolo notando l’abbassamento da 1.9 a 0.6, segno che il substrato e le radici si sono pulite bene.
TAGLIO E CONSIDERAZIONI
Con circa 60 giorni di fioritura le cime erano già compatte e piene di resina. Pur trattandosi di strain a dominante sativa, probabilmente l’arrivo del freddo, l’uso della CO2 e della melassa hanno anticipato la fioritura di 7-10 giorni almeno, motivo per cui dopo il periodo di lavaggio radicale ho preceduto subito al taglio per poi appenderle a seccare prima di metterle nei contenitori per la concia.
La Strawberry Amnesia mi ha sorpreso (e ha conquistato un posto nel mio cuore): avevo già visto questo strain ma con fenotipi più “filanti”, con foglie più grandi ed una proporzione di calici e foglie più bassa. Il fenotipo che si è manifestato a me invece è sembrato molto valido a livello di produzione. Cime estremamente compatte e molta resina. Sapore molto dolce simile alla Blueberry ma più fruttato e meno speziato.
Il fenotipo#1 della Moby Dick era stato selezionato due anni fa tra trenta piante, è molto ramificato ed è ottimo per tecniche di coltivazione ScrOG, LST, toppig e FIM. Anche senza potature è naturalmente portato ad un notevole sviluppo dei rami secondari. La Moby Dick fenotipo#2 invece veniva dalla grow di un amico e non era stata ancora documentata. Lo sviluppo è leggermente diverso dal fenotipo#1 (simile alle OG Kush), è più veloce nella maturazione ma con un effetto meno energetico e più da divano. Entrambi i fenotipi hanno l’aroma predominante di Haze, mescolato ad aroma citrico, di lavanda e di incenso. Un sapore vecchia scuola davvero spettacolare!
Un saluto a tutti. I Feel Good.
Jamesbrown
dal forum di Enjoint